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SOCIETA'

INTERVISTA Anne arriverà a Taormina per essere operata: dai “Cuori ribelli” in Benin, storie di salvezza per 130 bambini

Dalla Sicilia all’Africa equatoriale, la prima missione del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina – Bambino Gesù in Benin si chiude con 16 interventi gratuiti

TAORMINA – C’è una storia che più di tutte racconta il senso profondo di una missione che attraversa continenti e fragilità. È la storia di Anne, otto mesi appena, un cuore nato con una malformazione gravissima e una possibilità di vita affidata alla solidarietà e alla competenza. Attorno a lei si intreccia il racconto della prima missione del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina – Bambino Gesù in Benin, realizzata nell’ambito del progetto “Cuori Ribelli”, finanziato dalla Onlus Una Voce per Padre Pio, presieduta da Enzo Palumbo. Un intervento umanitario che si è concluso con successo, nonostante la recente instabilità politica del Paese africano, e che ha completato il programma annuale di missioni del Centro.

La missione a Cotonou tra sanità e cooperazione

Il team italiano ha operato al Centro ospedaliero nazionale universitario di Cotonou, città portuale affacciata sull’Oceano Atlantico. Un contesto complesso, dove la determinazione dei professionisti sanitari ha fatto la differenza. La missione è stata sostenuta dall’Asp di Messina, diretta dal direttore generale Giuseppe Cucci, con il direttore amministrativo Giancarlo Niutta e il direttore sanitario Giuseppe Trimarchi, e realizzata in collaborazione con il Ministero della Salute del Benin. A guidare la squadra è stato Sasha Agati, insieme allo strumentista Angelo Sanzone, all’infermiera Alice Vailati e al perfusionista Samuele Puglisi, impegnati in un lavoro quotidiano condiviso con i colleghi beninesi coordinati dal dottor Wilfrid Gandji.

La missione ha assunto anche un valore formativo e simbolico grazie al progetto “SouthForSouth”. Dal Camerun sono arrivati quattro infermieri di terapia intensiva, a conferma di un modello di cooperazione sanitaria che non si limita al rapporto Nord-Sud, ma punta sul rafforzamento delle competenze all’interno dello stesso continente africano. Alle attività hanno preso parte anche la cardiochirurga camerunense Carol Ngo Yon e la dottoressa Flora Fondjo, entrambe impegnate da mesi in un percorso di formazione presso il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, nell’ambito del progetto per medici volontari promosso dall’Asp di Messina.

Sedici interventi e 130 bambini operati

Dopo una prima missione esplorativa e di screening svolta nel mese di settembre, in Benin sono stati realizzati 16 interventi cardiochirurgici, affrontando patologie che vanno dal difetto interventricolare alla tetralogia di Fallot. Tutti gli interventi sono stati eseguiti a titolo completamente gratuito. Con questa missione, il bilancio complessivo delle cinque spedizioni del Centro tra Camerun e Benin arriva a 130 bambini operati, 130 storie sottratte a un destino spesso segnato dall’assenza di cure. Numeri che raccontano un impegno costante, ma che trovano il loro significato più autentico nei volti e nelle vite dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

Anne, il viaggio verso Taormina e la speranza

È in questo contesto che emerge la vicenda di Anne. Affetta da truncus arteriosus, una cardiopatia congenita che richiede un intervento nei primissimi giorni di vita e comporta un decorso post-operatorio estremamente delicato, la bambina non ha potuto essere operata in loco. La complessità del suo quadro clinico rende necessario il trasferimento in un centro altamente specializzato. L’associazione Una Voce per Padre Pio si è subito attivata e, grazie alla generosità di alcuni benefattori, ha raccolto quasi interamente i fondi necessari. All’inizio di gennaio Anne arriverà in Italia e sarà accolta a Taormina, dove verrà sottoposta all’intervento che può salvarle la vita.

Accanto alla cardiochirurgia, la missione ha lasciato un segno anche sul piano sociale. Grazie al contributo di donatori, sono stati realizzati interventi di adeguamento all’Orfanotrofio San Nicolas di Allada, gestito dalle Suore Francescane Figlie di Padre Pio. Il rifacimento dei bagni è stato sostenuto dal benefattore Mario Romano, mentre la nuova cucina è stata interamente finanziata dalla taorminese Virginia Vadalà, in un intreccio di solidarietà che unisce comunità lontane.

Lo sguardo del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina resta però rivolto al futuro. Nel 2026 alcuni medici del Benin saranno accolti a Taormina per un percorso di formazione specialistica, rafforzando uno scambio di competenze che va oltre l’emergenza. Si chiude così un anno straordinario per il Ccpm che, nel quadro del Piano Mattei, ha operato non solo in Camerun e Benin, ma anche in Tanzania e Mauritius. Il prossimo anno il team tornerà in Libia e Iraq, confermando una missione che non è solo sanitaria, ma profondamente umana: portare cure, conoscenza e speranza dove il cuore, da solo, non basta.