ALÌ TERME – La città torna sotto la gestione commissariale. Con decreto firmato dal presidente della Regione Siciliana è stata dichiarata la cessazione del sindaco Micalizzi e della giunta municipale e, contestualmente, disposto lo scioglimento del consiglio comunale, a seguito dell’approvazione di una mozione di sfiducia votata dall’aula consiliare lo scorso 22 novembre.
Il provvedimento trae origine dalla deliberazioe del consiglio comunale, con la quale sei consiglieri si sono espressi favorevolmente alla sfiducia, a fronte di tre voti contrari, su un totale di dieci consiglieri assegnati all’ente. Una maggioranza qualificata che, come accertato dal dipartimento regionale delle autonomie locali, rispetta pienamente le procedure e i quorum previsti dagli articoli 10 e 11 della legge che disciplina l’elezione diretta dei sindaci e gli effetti della sfiducia. Preso atto della regolarità dell’iter amministrativo e normativo, la regione ha quindi disposto lo scioglimento degli organi elettivi del comune jonico, determinando l’interruzione anticipata del mandato amministrativo.
Contestualmente allo scioglimento del consiglio è stata disposta la nomina del commissario straordinario che guiderà il comune fino alla prima tornata elettorale utile. L’incarico è stato affidato al dott. Giovanni Cocco, funzionario dell’amministrazione regionale, ritenuto in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente e risultato esente da cause di inconferibilità o incompatibilità, come attestato dagli uffici regionali competenti. Al commissario straordinario sono attribuiti i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, con il compito di assicurare la gestione ordinaria e straordinaria dell’ente, la continuità amministrativa e il corretto funzionamento dei servizi comunali in una fase di transizione particolarmente delicata per la comunità locale.
Con la firma apposta il 19 dicembre 2025 a Palermo, si apre dunque una nuova fase per Alì Terme, chiamata ora a superare una crisi politica che ha portato alla caduta dell’amministrazione eletta e prepararsi al ritorno alle urne, sotto la guida di un commissario chiamato a garantire equilibrio istituzionale e rispetto delle regole democratiche.






