MESSINA – Sarà un Natale intenso e dal forte valore simbolico quello che si apre a Messina, segnato dall’ultimo periodo di mons. Giovanni Accolla alla guida dell’Arcidiocesi. Un tempo di bilanci, ma anche di condivisione, in cui il messaggio pastorale si intreccia con le celebrazioni liturgiche e con iniziative capaci di coinvolgere l’intera comunità cittadina.
L’ultimo Natale di mons. Accolla e il messaggio alla città
La giornata si apre con il tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti e gli operatori della comunicazione: alle 9,30 l’arcivescovo dialogherà con il mondo dell’informazione, offrendo una riflessione che si annuncia densa di significato. Subito dopo, alle 11, l’Arcivescovado ospiterà lo scambio di auguri con le realtà ecclesiali e con quanti vorranno condividere un momento di incontro e di ascolto. Sarà l’occasione per rivolgere un messaggio non solo alle comunità dell’Arcidiocesi, ma all’intera città di Messina, in un passaggio che assume il valore di un saluto e di una consegna.
Nel cuore della notte di Natale, alle 22,30, mons. Accolla presiederà in Cattedrale la Veglia nella Notte Santa, mentre il giorno successivo, alle 11, sempre al Duomo, celebrerà il Pontificale del Natale. Un calendario liturgico che culminerà domenica 28 dicembre, alle 17,30, con la celebrazione di chiusura del Giubileo ordinario nell’Arcidiocesi, presieduta dall’arcivescovo nella Basilica Cattedrale. In quella occasione, come previsto, non saranno celebrate messe in nessuna chiesa parrocchiale, rettoriale, cappellania o istituto religioso del territorio diocesano, per sottolineare il valore unitario dell’evento.
Tra musica, tradizione e comunità: il Natale che coinvolge la città
Accanto ai momenti di preghiera, il Natale messinese si arricchisce di appuntamenti culturali e popolari. Tra questi spicca il ritorno del tradizionale concerto di “Natale Gospel”, in programma venerdì 26 dicembre alle 19 nella Basilica Santuario Sant’Antonio. Protagonista l’ensemble formato dalle voci di Paola Miraglia e Debora Portera, accompagnate da Rosario Foti alla tastiera e Francesco Tusa al violino. Un viaggio musicale tra i grandi classici del Natale, promosso dalla Congregazione dei Padri Rogazionisti, che si inserisce nel solco di una tradizione ormai molto attesa.
Grande attesa anche per il presepe vivente di Castanea, considerato tra i più suggestivi dell’intera Sicilia. L’intero borgo collinare torna a trasformarsi in un grande palcoscenico a cielo aperto, capace di richiamare migliaia di visitatori. Anche quest’anno l’evento sarà supportato da un servizio di navette gratuite messe a disposizione dall’Atm, in sinergia con il Comune. Il servizio sarà attivo domani, il 26, 27 e 28 dicembre, e poi l’1, 3, 4, 5 e 6 gennaio, con partenza dal terminal Cavallotti alle 16,15, 17,15 e 17,45, mentre l’ultimo rientro da Castanea è previsto alle 22,43.
Il percorso delle navette attraverserà via Cesare Battisti, Corso Cavour, via Garibaldi, viale Giostra e San Michele, facilitando l’accesso al villaggio e riducendo il traffico privato. “Grazie alla collaborazione di Atm, anche quest’anno riusciamo a garantire il servizio navetta gratuito verso Castanea, dove ogni anno si riuniscono migliaia di visitatori per ammirare il tradizionale presepe vivente – ha dichiarato il sindaco Federico Basile –. Lo scorso anno l’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo e siamo certi che sarà un successo anche questa volta”. Sulla stessa linea la presidente dell’Azienda trasporti, Carla Grillo, che ha sottolineato come “con questa iniziativa, fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, i cittadini possono lasciare a casa le proprie auto e godersi il viaggio a bordo dei nostri bus. L’Atm è costantemente al fianco dei cittadini, sia nella quotidianità che in occasione di eventi importanti per la città”.
Il presepe di Castanea resta comunque raggiungibile anche attraverso il servizio regolare delle linee 29 e 30, attive nei giorni festivi e feriali, utilizzando il normale titolo di viaggio o l’abbonamento, MoveMe compreso. Un Natale che, tra fede, musica e tradizioni popolari, continua così a raccontare l’identità profonda di Messina e delle sue comunità.






