MESSINA – Il 2025 è stato per Messina e la sua provincia un anno denso di emozioni, attraversato da forti contrasti, troppo spesso dolorosi. Un tempo segnato da tragedie che hanno colpito al cuore le comunità, da inchieste giudiziarie che hanno scosso istituzioni simbolo, da grandi annunci politici capaci di accendere entusiasmi e proteste, ma anche da una vitalità culturale e artistica che ha continuato a tenere in piedi il tessuto civile del territorio. Un anno che chiede di essere letto nella sua complessità, tra ferite aperte e slanci di speranza.
La ferita aperta, il femminicidio di Sara Campanella e l’anno del dolore che chiede responsabilità
A colpire profondamente la città di Messina e la sua provincia nel 2025 è stato senza dubbio il femminicidio di Sara Campanella, l’ex studentessa universitaria di 22 anni, originaria di Misilmeri ed iscritta al corso di Tecniche di laboratorio biomedico dell’Università di Messina, brutalmente uccisa lo scorso marzo sul viale Gazzi, di fronte all’ex stadio Celeste, in un pomeriggio che ha spezzato per sempre la normalità quotidiana di un’intera comunità. La notizia diffusasi rapidamente, ha lasciando attonita l’intera città che si è immediatamente stretta attorno alla famiglia con una partecipazione vasta e composta, culminata nella fiaccolata dal Rettorato a piazza Unione Europea. In prima fila la madre, Cetty Zaccaria, insieme al marito e al figlio. Indelebili le parole della mamma di Sara, pronunciate con voce spezzata: “Grazie per aver dato voce a mia figlia. Continuate a farlo”, sono diventate il simbolo di una città chiamata a non dimenticare mai. Lo sa bene l’università di Messina e la rettrice Giovanna Spatari, in prima linea sin dal primo istante nel mantenere vivo il ricordo della studentessa, restituendole un ruolo educativo e formativo, nella speranza di educare le generazioni verso un mondo migliore e privo di violenza. Conferita a Sara la laurea alla memoria, nel corso di una seduta solenne del Senato accademico, alla presenza della famiglia, degli studenti e delle istituzioni. Un gesto che ha restituito dignità al suo percorso tristemente interrotto, alla quale l’università ha anche intitolato, insieme all’ex studentessa Lorena Quaranta, il cortile del Rettorato, alla presenza di Paola Cortellesi e dalle famiglie delle due giovani.
A mantenere vivo il ricordo di Sara è anche l’impegno speso nel raccontare la sua storia, ripercorsa nel cortometraggio Fili invisibili diretto da Fabio Schifilliti e proiettato in più occasioni come strumento educativo, nelle parole espresse nel corso di incontri, seminari e momenti di confronto, nei passi dei cittadini che hanno marciato per lei e nel cuore di tutti i messinesi ed italiani.
Una vita spesa per la musica, il ricordo di Adriano
Tra le pagine più dolorose del 2025 si aggiunge quella dell’addio ad Adriano, quattordicenne vicepresidente del Piccolo coro Città di Taormina, scomparso dopo una malattia. La musica, centro della sua vita, lo ha accompagnato fino alla fine, contornato dall’affetto dei suoi compagni coristi e del maestro Ivan. Indimenticabili il 26 dicembre 2024, gli oltre ottocento spettatori presenti durante il concerto di Natale al Palazzo dei Congressi, ad applaudirlo in quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto. Adriano resta così per sempre il simbolo di un anno segnato dal dolore, ma anche dalla capacità di trasformare la perdita in memoria condivisa, affidando alla musica il compito di non farlo mai andare via.
Tra gli eventi di cronaca che hanno segnato il 2025 figurano anche la forte ondata di maltempo che il 2 febbraio ha messo in Ginocchio la zona sud della città e la notte di follia a Capizzi, tra l’1 e il 2 novembre, dove è stato ucciso con un colpo di pistola, per errore, un ragazzo di 16 anni.
Giustizia e istituzioni sotto pressione, università e sanità nel mirino delle inchieste
Accanto alla cronaca, il 2025 è stato l’anno delle inchieste, che nella sua fine hanno colpito due pilastri simbolici del territorio: università e sanità. Due le vicende avvenute a pochi giorni di distanza, il sequestro da oltre 1,6 milioni nei confronti dell’ex rettore dell’università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, per presunte irregolarità nella gestione di fondi destinati alla ricerca e l’indagine che ha coinvolto il Policlinico, con gli arresti domiciliari per l’ex primario Francesco D’Alcontres, accusato di un sistema corruttivo legato ad appalti e sponsorizzazioni. Eventi che hanno alimentato uno dei temi dominanti dell’anno, quello della necessità, per le istituzioni, di rispondere non solo sul piano giudiziario ma su quello della trasparenza e della credibilità.
Il Presidente Mattarella inaugura l’anno accademico
Il 2025 ha segnato anche la presenza a Messina del presidente della Repubbòica Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico. Al Teatro Vittorio Emanuele l’Ateneo gli ha conferito il dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche amministrazioni, ricevuto dalla Rettrice Giovanna Spatari.
Politica e Ponte sullo Stretto, Matteo Salvini a Messina
Il passaggio politico più dirompente è arrivato ad agosto, con l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto da parte del Cipess e la visita a Messina del vicepremier Matteo Salvini. Tra toni celebrativi e promesse di occupazione e formazione, il Ponte è tornato ad essere ciò che è da decenni, un simbolo capace di dividere. Accanto agli annunci su cantieri, posti di lavoro e sviluppo, non sono infatti mancate le proteste del fronte ambientalista e del movimento No Ponte, con nuovi reclami all’Unione Europea ed il richiamo alla tutela dello Stretto come patrimonio naturale unico. Il 2025 ha così confermato il Ponte come ciò che è da decenni, non solo un’infrastruttura, ma un simbolo politico, identitario e culturale, capace di accendere speranze e paure in egual misura.
Cultura, Messina e Taormina al centro del dialogo europeo
In un anno così complesso, la cultura ha rappresentato uno degli argini più solidi. L’Università di Messina ha così vissuto un momento di altissimo profilo con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricevuto il dottorato honoris causa e ha ricordato il ruolo della città nella nascita dell’Europa. Parole che hanno restituito a Messina una centralità simbolica nel dibattito europeo. Sullo stesso tema a Taormina, il Taobuk, il Festival internazionale del libro ha celebrato i 70 anni della conferenza di Messina e Taormina, trasformando la città in un laboratorio di pensiero, con oltre 200 ospiti da tutto il mondo. Con il suo fittissimo calendario di panel, spettacoli e percorsi disciplinari che hanno attraversato letteratura, filosofia, politica, scienza, arti visive, musica e cinema, il festival seguendo il filo conduttore tematico dei “Confini” ha trasformato Taormina in un palcoscenico internazionale, luogo dove il pensiero prova a costruire ponti.
Il Taormina Film Festival 2025: il cinema come racconto del presente
Nel mosaico complesso del 2025 di Messina e provincia, il Taormina film festival ha rappresentato uno dei momenti di maggiore respiro internazionale e, al tempo stesso, uno dei più efficaci strumenti di lettura del presente. La 71esima edizione della storica kermesse, diretta da Tiziana Rocca, ha segnato un ritorno deciso del festival al centro della scena culturale mediterranea, rilanciandone l’identità e restituendogli un ruolo chiave nel dialogo tra cinema, società e territorio. A rappresentare il momento simbolicamente più alto del festival è stato senza dubbio la presenza di Martin Scorsese, premiato con il Taormina Lifetime Achievement Award. Accanto al cinema, la musica ha avuto un ruolo centrale nel costruire il ritmo emotivo delle serate, grazie alle esibizioni di Noemi, Baby K, Carmen Consoli e Lola Ponce che hanno trasformato il teatro antico in un’arena capace di parlare a pubblici diversi, soprattutto ai più giovani. Il gran finale è stato affidato a Monica Bellucci, protagonista assoluta della serata conclusiva e destinataria del premio speciale internazionale. Il suo ingresso al teatro Antico, accompagnato da una lunga ovazione, ha rappresentato uno dei momenti più iconici dell’intera edizione. Celebrata per i quarant’anni di carriera, la Bellucci ha incarnato il filo ideale tra cinema d’autore e immaginario popolare, tra la Sicilia ed il mondo.
Messina città della musica
Il 2025 ha anche consacrato Messina come una delle capitali musicali del Sud Italia, capace di tenere insieme grandi numeri, qualità artistica ed una programmazione diffusa che ha attraversato piazze, stadi e teatri, trasformando la musica in uno degli assi portanti dell’identità urbana. Un percorso che ha avuto il suo simbolo nelle oltre 300mila presenze registrate allo stadio Franco Scoglio per i grandi concerti dell’anno. Da Vasco Rossi a Ultimo, fino al gran finale con Marco Mengoni, Messina ha dimostrato di saper reggere eventi di portata nazionale, non solo sul piano organizzativo, ma anche su quello dell’accoglienza e dell’impatto economico. Alberghi pieni, ristoranti, trasporti e servizi hanno beneficiato di un indotto che ha superato la dimensione dello spettacolo, diventando leva concreta di sviluppo.
L’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato ai Grandi Eventi guidato da Massimo Finocchiaro, ha rivendicato un “sistema vincente”, fatto di collaborazione istituzionale, sicurezza, volontariato e professionalità. Un progetto che guarda già al 2026 e che ha contribuito a rafforzare il brand Messina, città capace di ospitare, sorprendere e fidelizzare il pubblico.
Teatri, palasport e grandi ritorni
Il 2025 ha visto Messina e la sua provincia inserirsi stabilmente nei circuiti dei tour italiani, com’è stato per la cantante Elodie, che ha scelto il PalaRescifina come tappa del suo tour nei palasport, confermando il ruolo della città come polo musicale anche fuori dalla stagione estiva. Una presenza che parla a un pubblico giovane e trasversale, rafforzando l’idea di un’offerta culturale continua, non legata solo ai mesi estivi. Parallelamente, Taormina ha continuato a essere uno dei grandi templi della musica dal vivo, con il teatro Antico che ha ospitato appuntamenti di forte valore simbolico, come l’unica data siciliana di Loredana Bertè, che proprio qui ha celebrato i suoi cinquant’anni di carriera con il tour “50 da ribelle”. Un evento che ha unito memoria, energia rock e valore iconico, in una cornice che amplifica il dialogo tra musica e paesaggio.
Accanto ai grandi numeri dello stadio, il 2025 ha restituito centralità anche alle piazze, vissute come luoghi di comunità e condivisione. Emblematici i concerti di Francesco Gabbani ed Irama in piazza Duomo, inseriti nel cartellone “I magici eventi del Natale a Messina”.
Le Frecce Tricolori a Messina: uno spettacolo storico
Il 2025 ha segnato per Messina un passaggio decisivo anche sul piano dello sport e dei grandi eventi popolari, confermando la città come spazio capace di accogliere manifestazioni di rilievo nazionale e di trasformarle in esperienze identitarie e condivise. Se i concerti allo stadio Franco Scoglio hanno restituito l’immagine di una città finalmente protagonista nei grandi circuiti della musica dal vivo è stato l’Air Show 2025 a imprimere una svolta simbolica ancora più profonda, portando per la prima volta nella storia le Frecce Tricolori a solcare il cielo dello Stretto. Le giornate del 2 e 3 agosto resteranno impresse nella memoria cittadina come un evento senza precedenti. Oltre 150mila spettatori hanno trasformato il lungomare tra Pace e Fiumara Guardia in una grande tribuna naturale, affollando spiagge, balconi, terrazze e colline per assistere allo spettacolo della Pattuglia acrobatica nazionale.
Per oltre 25 minuti, i nove MB-339 hanno disegnato nel cielo figure perfettamente sincronizzate, colorando lo Stretto di bianco, rosso e verde. A guidare la formazione, il maggiore Pierluigi Raspa, Pony 1, messinese di nascita e cresciuto a Roccalumera, la cui presenza ha aggiunto un valore emotivo e identitario fortissimo a un evento già carico di significati.
Sport, la Fiamma Olimpica tra Taormina e Messina verso Milano-Cortina 2026
Nel finale del 2025, quando il territorio dello Stretto tirava le somme di un anno intenso e contraddittorio, tra cronaca dolorosa e grandi appuntamenti è arrivata anche una giornata capace di ricompattare l’immaginario collettivo sotto un unico simbolo, quello del passaggio da Messina e Taormina della Fiamma Olimpica diretta verso Milano-Cortina 2026, un racconto comune fatto di sport, visibilità internazionale e partecipazione.
A Taormina, la fiamma entrata da Porta Catania ha percorso Corso Umberto attraversando i luoghi più iconici della Perla dello Ionio come Piazza Duomo, Piazza IX Aprile, Palazzo Corvaja fino al teatro Greco, simbolo assoluto di Taormina nel mondo. Nel pomeriggio la carovana si è poi spostata a Messina, partendo da viale Principe Umberto e attraversando gli assi centrali di via Tommaso Cannizzaro, via Cesare Battisti, viale Europa, viale San Martino e piazza Cairoli, fino a via Garibaldi con arrivo nell’area di viale Giostra, restituendo al territorio un’immagine condivisa e riconoscibile, un segnale di apertura e di appartenenza a un circuito internazionale, proprio mentre il 2025 consegnava alla cronaca e alla memoria le sue pagine più dure. Una luce di passaggio, breve ma potente, che ha chiuso l’anno indicando simbolicamente una direzione: andare avanti, insieme.






