In scena a Sanremo la musica è la regina ma grande importanza è data anche ai testi delle canzoni in gara.
Il rapper Achille Lauro si esibirà con “Me ne frego” una canzone che parla di una relazione di coppia e si focalizza su tutto ciò che scatta all’ interno di un rapporto. “Dannate cose che mi piacciono / Ci son cascato di nuovo / Ci son cascato di nuovo/Pensi sia un gioco / Vedermi prendere fuoco”.
Alberto Urso, vincitore del famoso talent Amici, presenterà al festival “Il sole ad est” il racconto di un legame fortissimo tra un uomo e la terraferma. Alberto usa l’immagine del viaggio, dell’allontanamento via mare e della distanza che si crea in questo modo con i propri legami: “Ho nel cuore il sole ad est/E nel mondo ovunque vada/Mi ricorderà la strada/Che porta fino a te”. Un’altra protagonista del talent Amici che sbarca a Sanremo è Giordana Angi con il brano “Come mia madre” ed un testo che come il titolo annuncia è dedicato al rapporto molto forte che la lega alla mamma: “Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto / Quanto ti voglio bene / Tu che hai trovato sempre un posto /Dove nascondere le mie paure”.
Il rapper Anastasio canterà “Rosso di rabbia” un brano incentrato sulla rabbia, un monologo intenso con un testo che evidenzia tutto quello che non va. “Dispiace, ma è la prassi / Il sabotatore sai che deve sabotarsi / E allora, allora giù le mani / La condanna è la mia / Nessuno di voi umani può portarmela via”. Bugo e Morgan presentano “Sincero” un testo che parla di attualità, del modo di vivere nella società odierna. Essere o non essere sinceri questo è il problema, è il messaggio che viene fuori dalla lettura del pezzo: “Volevo fare il cantante / Delle canzoni inglesi / Così nessuno capiva che dicevo / Vestirmi male e andare sempre in crisi / E invece faccio sorrisi ad ogni scemo”.
“Fai rumore” è il brano di Diodato ed il testo analizza l’importanza dell’esprimere la propria opinione, il valore del farsi sentire e non lasciare soffocare i propri stati d’animo: “E non lo so se mi fa bene, Se il tuo rumore mi conviene, Ma fai rumore sì, Che non lo posso sopportare questo silenzio innaturale tra me e te”.
La cantante pop Elettra Lamborghini in “Musica (e il resto scompare)” la sua canzone di Sanremo 2020 lascia le feste e la mondanità per ricucire le sue ferite con il potere rigenerante di una buona canzone. Nel testo, la musica è un ottimo antidoto per dimenticare certe relazioni sbagliate: “Questa notte dormo sul divano / Altro che pensare a te / Tanto qui resta la musica e il resto scompare”.
Elodie canta “Andromeda”. Il testo raffigura una donna (sarà autobiografico?) e la racconta caratterialmente e spiritualmente tra forza e fragilità: “Esser grandi ma immaturi è più facile ma perché / Forse non era ciò che avevi in mente / Ti vedrò come un punto tra la gente / Non sai cosa dire se litighiamo è la fine”.
Il brano di Enrico Nigiotti si intitola “Baciami adesso” un invito a vedere l’atto del bacio come cura ad ogni cosa negativa della vita: “Fermarmi qui, in mezzo a tutta questa gente / E senza dire niente baciami adesso”. Francesco Gabbani che ha fatto ballare l’Ariston con la sua “Occidentali’s Karma” quest’anno presenterà “Viceversa” una canzone che si basa sul senso della vita al netto delle sue incoerenze: “Parlano di pace e fanno la rivoluzione / Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore / Non c’è soluzione che non sia l’accettazione / Di lasciarsi abbandonati all’emozione”.
Irene Grandi canta “Finalmente io” un testo dove la cantante si racconta e traccia una sorta di bilancio della propria vita: “Perdonami adesso oppure è lo stesso / Io son fatta così / Ma quando canto… sto da Dio”. Uno dei brani più esplicitamente politici (e con qualche riferimento ai partiti) al Festival è quello di Junior Cally “No grazie”. Il rapper si scaglia contro chi diffonde il virus del populismo e del perbenismo: “Spero si capisca che odio il razzista / Che pensa al Paese ma è meglio il mojito / E pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito”.
Sul palco anche Le Vibrazioni con la canzone “Dov’è” il testo parla della ricerca della felicità, esaltando il concetto di semplicità e della gioia che si nasconde dentro le piccole cose: “Mi chiedo dov’è quel giorno che non sprecherai / Il cielo rosso, l’orizzonte / E l’odio arreso al bene”. Levante con “Tikibombom” porta a Sanremo un testo che riflette sul concetto di omologazione in una società sempre più connessa fatta di persone alla continua ricerca di approvazione. “Mai più, è meglio soli che accompagnati / Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé”. Marco Masini è pronto ad esibirsi con la canzone “Il confronto” un vero e proprio dialogo con sè stesso: “E sei stato per qualcuno un marito mancato / E sei diventato padre ma non è capitato / E sei stato sul campo sempre dietro a un pallone / E ora sei qui sulla porta a tirarti un rigore”.
Michele Zarrilo presenta al Festival “Nell’estasi o nel fango”, un testo che riflette sul malessere dell’uomo che si sente sempre più smarrito, ma che ha voglia di ritrovare se stesso e un po’ di pace: “Amico ti capisco / Questo sguardo lo conosco / Anche tu sei stanco proprio come me / Sei stanco di cercare una ragione”. Paolo Jannacci debutta a Sanremo come cantante. Il suo brano ”Voglio parlarti adesso” parla del rapporto in continua evoluzione tra un padre e una figlia e dei vari conflitti interiori: “E quell’idea che tu resti un po’ mia / Non sarò mai pronto a dirti sì / Ma quando vai sai che mi trovi qui”. Il brano che segna il ritorno di Piero Pelù è “Gigante” e parla di nascite e rinascite, dedicata al suo nipotino Rocco: “Niente di proibito tu sei benvenuto al mondo mondo/ È come una giostra la mente / Tu sei il re di tutto e di niente gigante”.
I Pinguini Tattici Nucleari portano “Ringo Starr” a Sanremo 2020 per ricordarci che l’importanza dell’iceberg non è di certo nella sua punta: “Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di perdere la testa e non pensare più / Che la mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu / In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr”. Dentro “Eden” di Rancore la mela è il simbolo di così tante cose da poter raccontare il mondo in cui viviamo meglio di qualsiasi altra parola esistente: “Le parole in bocca come mele dei mafiosi / E per mia nonna ti giuro / Che ha conosciuto il digiuno / È il rimedio più sicuro”. Raphael Guarazzi porta “Carioca” una canzone all’insegna della spensieratezza. Il brano parla di una filosofia di vita più leggera spensierata, di chi prende le cose alla giornata: “Voglio sorridere dei miei sbagli / Voglio rivivere sogni immensi / Voglio una vita che non finisce più”. Riki in “Lo sappiamo entrambi” parla della distanza che si crea tra due persone che non si amano più, ma non hanno il coraggio di dirselo:“Io fisso il vuoto che è a pezzi e tu / Ti addormenti guardando la tivù”.
Rita Pavone nella sua “Niente (Resilienza 74)” parla della capacità di affrontare un trauma o una difficoltà non lasciandosi andare: “Pensavo / Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto / Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto”. Di amore parla il testo di Tosca con “Ho amato tutto”, un amore destinato a finire il cui ricordo è ancora vivido: “Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto / Io ti rispondo ho amato / Ho amato tutto”.