Secondo i dati diffusi dal dipartimento regionale dei Beni culturali, guidato da Sergio Alessandro, ben due siti siciliani, la Valle dei Templi di Agrigento e il Teatro Antico di Taormina figurano fra i primi sette siti più visitati d’Italia.
Il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento nel 2019 ha superato i 940mila visitatori e il Teatro Antico di Taormina, di poco sotto agli 890mila ingressi, risultano a ridosso del Colosseo a Roma, degli Uffizi a Firenze e del Parco a Pompei. Prima ancora del Museo Egizio e della Venaria Reale di Torino, della Reggia di Caserta e di Villa Adriana e Villa D’Este a Tivoli.
Bene anche Siracusa, la Villa del Casale di Piazza Armerina, i Parchi di Segesta e Selinunte e il Chiostro di Monreale.
La Villa del Casale di Piazza Armerina che, nonostante le difficoltà dovute alla viabilità per i mezzi turistici che devono raggiungere il sito, sta mettendo in atto una serie di eventi per l’incremento delle visite. La Villa romana tardo-imperiale sarà visitabile, ad esempio, in notturna a partire dalla prossima primavera con iniziative collaterali che arricchiranno l’offerta turistica..
Anche il Parco archeologico di Selinunte, anch’esso inserito nel nuovo sistema dei Parchi regionali, con 230mila visitatori, è nel gruppo dei siti più visitati d’Italia.
La Sicilia quindi si inserisce a buon diritto nel novero dei siti della cultura italiani, contribuendo al processo di sviluppo della Nazione che certamente deve passare attraverso la crescita legata alla bellezza e al pregio delle nostre testimonianze storico-artistiche. “I beni culturali siciliani e i luoghi di fruizione come i Parchi archeologici, i musei, le gallerie, le biblioteche – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – costituiscono un bene comune da preservare e valorizzare”.