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INTERVISTA Hyerace: “Un Pd senza fazioni per il rilancio del territorio”. La replica ai ricorsi interni

Il nuovo segretario provinciale del Pd di Messina mira a un partito coeso e orientato alle sfide locali, mentre le contestazioni sui risultati restano in mano alla commissione regionale
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Messina – Armando Hyerace, fresco di elezione a segretario provinciale del Pd di Messina, è intervenuto a TaoMattina su RadioTaorminaTv (trasmissione condotta da Carmelo Caspanello), delineando una visione di rinnovamento e unità per il partito. A pochi giorni dal congresso che lo ha visto prevalere su Alessandro Russo con un margine di 51 delegati contro 49, Hyerace si è soffermato sulla necessità di superare le logiche di divisione e rilanciare il Pd come forza coesa e attenta alle esigenze dei vari territori della provincia.

“Il mio obiettivo – ha spiegato Hyerace – è costruire un Pd che sia presente in ogni area, non solo nei circoli cittadini, ma anche e soprattutto nei comprensori, dove le problematiche richiedono un approccio integrato e una visione d’insieme. La nostra provincia ha realtà molto diverse, dalla zona ionica a quella tirrenica, fino ai Nebrodi e alla città di Messina, ognuna con le sue peculiarità. Serve un Pd che possa rappresentarle tutte e che sia al fianco delle persone, affrontando con determinazione temi come il lavoro, la sanità, lo sviluppo delle infrastrutture e i diritti sociali e civili”.

I ricorsi post-congresso: le risposte di Hyerace

Sulla questione dei ricorsi presentati dopo il congresso, Hyerace ha espresso rammarico per le contestazioni, pur riconoscendo la legittimità del processo. “È normale – chiosa – che in un congresso competitivo possano emergere dubbi e per questo esistono gli organismi preposti. Tuttavia, mi dispiace che il capogruppo del Pd alla città metropolitana, Felice Calabrò, non abbia partecipato al voto e abbia presentato un ricorso. Avrei preferito che tutti fossero presenti a votare e a prendere parte a questo momento di democrazia interna”.

Tra i punti sollevati, vi sono la validità delle iscrizioni del 2023 e la questione del tesseramento giovanile. Hyerace, rispondendo, ha ribadito: “Abbiamo seguito le regole e il congresso ha visto una partecipazione alta, con oltre 600 persone coinvolte in un processo chiaro e democratico. Peraltro, queste contestazioni avrebbero avuto luogo anche se fosse stato Russo a vincere”.

In attesa della decisione della commissione regionale di garanzia, che valuterà le contestazioni e la legittimità dei risultati, Hyerace si è mostrato fiducioso: “La questione è più formale che sostanziale; sono convinto che questo congresso sia stato un buon esempio di partecipazione democratica. Il nostro partito ha bisogno di guardare avanti”.

Geografia del voto: i sostegni decisivi

L’elezione di Hyerace è stata fortemente determinata dal sostegno ricevuto nella zona Jonica, in particolare grazie all’appoggio di Giacomo D’Arrigo, che ha contribuito a ottenere un significativo vantaggio nei circoli di Alì Terme, Itala e Scaletta Zanclea. Nel collegio Nebrodi, invece, Russo ha raccolto consensi nei comuni tradizionalmente legati a Calogero Leanza, ma non è riuscito a ribaltare il risultato complessivo.

Infine, il segretario ha ribadito il suo impegno per un Pd “senza padroni” e aperto al dialogo, auspicando che l’esperienza congressuale si traduca in una rinnovata stagione di rilancio: “Se lavoriamo insieme, al di là delle fazioni, possiamo davvero fare la differenza per i nostri territori. Questo è il Pd che voglio costruire”.