Il Comitato Genitori del Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina (CCPM) ha espresso in una nota grave preoccupazione per la mancanza di chiarezza e di ascolto da parte delle autorità pubbliche, di fronte alla situazione di incertezza che coinvolge il centro. I genitori dei pazienti, sia piccoli che adulti, hanno più volte chiesto un incontro con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per avere aggiornamenti sulla direttiva ministeriale e sulle valutazioni politiche e amministrative che sembrano prevalere sulla gestione di una questione così delicata.
Il comitato ricorda al presidente Schifani che la proroga del Ministero della Salute, che ha previsto la stabilizzazione del centro, ha indicato come unica alternativa a Taormina la collocazione del CCPM a Catania, all’interno del Polo Cardiologico del Policlinico. Tale scelta sarebbe motivata dal contesto multidisciplinare pediatrico di Catania, che completerebbe l’offerta sanitaria attualmente limitata dalla sede taorminese. L’Ospedale Bambino Gesù ha confermato che la collocazione del CCPM in un contesto pediatrico è una condizione imprescindibile per il suo trasferimento.
Il comitato auspica che il centro resti a Taormina, affinché non vengano vanificati i milioni pubblici spesi negli anni per la sua struttura e per la formazione del personale. Tuttavia, in caso di ipotesi di un possibile spostamento in un ospedale LEA 2 (come il Papardo di Messina, che non è tale), chiede che vengano rispettate le indicazioni del Ministero e dell’Ospedale Bambino Gesù.
Il CCPM è un punto di riferimento per migliaia di bambini, non solo in Sicilia e Calabria, ma anche a livello internazionale. Per questo motivo, il comitato sottolinea l’importanza di non perdere un’eccellenza che rappresenta un bene per tutta la comunità. Il presidente Schifani viene invitato a mettere da parte le divisioni politiche locali e a considerare una soluzione che rispetti le esigenze del centro e dei suoi pazienti.
La salute dei bambini è la priorità assoluta, e i genitori promettono di continuare a lottare per difendere il centro e garantire un futuro migliore per i propri figli.