Lungo tutta la parete del porto di Giardini Naxos è possibile oggi ammirare l’opera Monumentale di Arte Pubblica di Danilo Bucchi, realizzata per la nona edizione di Emergence Festival appena conclusa.
Danilo Bucchi compie i suoi studi a Roma, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti concentrandosi sulle tecniche del disegno, della pittura e della fotografia. L’artista dimostra fin dagli esordi una severa determinazione nel radicare il suo linguaggio in un universo di segni che rimanda alla tradizione dell’astrazione europea delle prime avanguardie, con l’ausilio di tecniche e supporti fortemente tecnologici.
Per la sua opera, realizzata in occasione dell’Emergence Festival, ha scelto un titolo molto forte che ne potesse incarnare bene l’anima, “Per vivere si muore” . Il titolo è legato al tema dell’ immigrazione e dedicato a tutti coloro che hanno perso la vita in mare per cercare la possibilità di una vita migliore.
E’ un lavoro dedicato al coraggio, alla fratellanza e all’importanza della vita, come ha affermato l’artista stesso, durante la presentazione del suo lavoro.
L’ opera è davvero imponente data la sua dimensione lunga circa 270 metri e alta 10 metri e assume una certa rilevanza anche per la sua posizione, il porto siciliano in un paese turistico internazionale. Il ruolo primario di questo lavoro non è solo la bellezza e quindi la sua funzione di decoro.
L’opera vuol essere un vero megafono per gridare al mondo importanti messaggi.
Il curatore del Festival Giuseppe Stagnitta ha più volte ribadito e sottolineato che il problema dell’immigrazione non è politico ma umanitario che riguarda tutti. Soprattutto il popolo siciliano soffre per i numerosissimi fratelli morti in mare era quindi doveroso dedicare loro uno spazio importante. L’ integrazione è un valore importante.
Noi non facciamo politica – ha dichiarato Giuseppe Stagnitta – ma solo cerchiamo di dare un segnale alla popolazione internazionale per non dimenticare il gravissimo problema di questi popoli, perché il mondo è di tutti.