Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. Sono alcuni dei dati del Rapporto Eures 2019 su “Femminicidio e violenza di genere”. Sono persone, donne, spesso anche madri, con storie tutte diverse ma accomunate dalla stessa tragica fine.
L’ Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 ha scelto il 25 Novembre per una ricorrenza importante, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
I dati sono davvero agghiaccianti ma il particolare che li rende ancor più tali è che la maggior parte delle volte l’ assassino ha le chiavi di casa. Ossessione, gelosia, possesso, sono quasi sempre i motivi che conducono all’omicidio. Unico dato “positivo” è, secondo i dati diffusi dalla Polizia di Stato, l’aumento del numero di donne che sporgono denuncia, anche se spesso questo in passato non è bastato. Oggi i nomi, le storie di quelle donne rimbombano dentro di noi come un tuono.
Ultimo caso di femminicidio si è consumato proprio in questi giorni a Palermo. I social per la ricorrenza sono stati inondati di messaggi di solidarietà e rabbia. Le piazze di tutta Italia accolgono manifestazioni per sensibilizzare e prevenire un fenomeno che negli anni è diventato sempre più preoccupante.
Vediamo adesso alcuni appuntamenti in Sicilia oggi. A Palermo sarà Piazza Pretoria a fare da scenario alla manifestazione organizzata da Cgil Palermo, Cisl Palermo Trapani e Uil Palermo e dai coordinamenti donne, guidati Enza Pisa, Delia Altavilla e Vilma Costa. All’interno della fontana saranno allestite 15 sagome di cartone numero corrispondente alle regioni d’Italia dove da gennaio e ad oggi sono registrati 92 casi di femminicidio. A Trapani il tema sarà affrontato dai giovani studenti guidati dalla Dirigente scolastica Maria Laura Lombardo, dalle ore 16.00 all’Istituto comprensivo Eugenio Pertini saranno attivati dei laboratori creativi per la produzione di materiali di sensibilizzazione e riflessione sul valore della donna. A Messina il CIRS (Comitato Italiano Reinserimento Sociale) organizzerà un momento conviviale, in cui protagoniste saranno le stesse ospiti della struttura: daranno prova che il Centro non significa solo accoglienza, un tetto sopra la testa e un pasto caldo, ma, soprattutto, significa ‘reinserimento sociale’. Ad Agrigento dalle 9 alle 13, al piano terra del Tribunale, verrà allestito un front-office informativo; verranno, inoltre, distribuiti gli opuscoli dal titolo “Questo non è Amore”, redatti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, pensati come strumento utile per il cittadino.
La missione importante è educare ad avere rispetto e cura dell’altro anche quando l’amore finisce. La donna non è un oggetto, non può e non deve avere padroni. Bisogna ricordare a tutte le donne che bisogna denunciare, che il trucco serve a farsi più belle non a coprire cicatrici.
Per incentivare le donne a denunciare lo Stato dovrebbe però investire di più sui centri anti violenza. I fondi nel 2019 per i centri anti violenza non sono stati neanche ripartiti, una denuncia molto grave visto l’importanza che questi hanno sul territorio. Uno Stato che tutela le donne non può commettere certi errori.