Oggi, 27 Gennaio, ricorre il giorno della memoria. Tutto il mondo si ferma per non dimenticare l’orrore dell’olocausto.
A testimoniare le atrocità commesse sono i racconti dei sopravvissuti. Sono le storie di chi è andato di persona in inferno e di chi in quell’inferno ha perso tutto. Spogliati della dignità di essere uomini.
In mezzo a questi racconti vi è quello di David Wisnia ed Helen Spitzer. A raccontare la loro storia è il New York Times. Una storia unica ed emozionante. Nessuno immaginerebbe mai che in inferno è possibile anche amare.
In un campo di concentramento loro si sono amati e giurati amore eterno.
Helen Spitzer e David Wisnia si sono conosciuti ad Auschwitz, lei slovacca 25enne, lui polacco di 17 anni. Due prigionieri, ma in qualche modo privilegiati rispetto ad altri, perché utili ai tedeschi. David cantava, Zippi, questo il soprannome di lei, suonava ed era esperta di grafica, più libera di spostarsi. Presentati da un altro detenuto diventano amanti.
Quell’amore in mezzo alle atrocità è un soffio debole di vita.
I due sono riusciti a sopravvivere al campo di sterminio. Ma nel ’44, le due vite si divideranno. Eppure come nei film ci sarà in questa storia un magnifico lieto fine. I due amanti di Auschwitz si rincontrano dopo ben 72 anni. Uno dei ricordi più vividi è quello degli incontri che avvenivano su una scala a pioli improvvisata ricavata da una pila di pacchi contenenti vestiario di fronte alle terribili camere a gas.
Lì di fronte alla morte, in quell’inferno diabolico loro hanno avuto la forza di amarsi.