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Le nozze ai tempi del Coronavirus

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Tempi duri questi per tutte quelle coppie che avevano deciso di pronunciare il fatidico sì e giurarsi amore eterno.

Mentre in Italia e in altri paesi d’Europa come la Spagna sono tantissime le coppie che si sono viste costrette a rimandare le nozze, negli Stati Uniti lo scambio delle fedi avviene on line.

Il Governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha deciso di autorizzare la concessione di certificati di matrimonio da remoto. “Ora non ci sono più scuse. Ci si può sposare sulla piattaforma Zoom. Basta dire sì o no”, ha scherzato, annunciando la misura che permetterà le nozze a distanza, autorizzando i funzionari a celebrare la cerimonia in video.

La cerimonia però per essere dichiarata valida deve comunque sottostare a precise regole: il sistema di videoconferenza deve permettere l’interazione in tempo reale tra i promessi sposi, il celebrante e i testimoni. E il tutto deve avvenire in diretta. No, quindi, a video pre-registrati o scambio di promesse con l’ausilio di avatar e animazioni varie.

Puro romanticismo?

Niente affatto, dietro questa scelta ci sono motivi molto importanti e seri. Negli Stati Uniti infatti il matrimonio è un atto fondamentale per il riconoscimento di alcuni diritti, primo tra tutti quello di immigrazione, a sua volta indispensabile per ottenere la cittadinanza e l’assicurazione medica.

Negli Stati Uniti a causa dello scoppio della pandemia, oltre 22 milioni di persone hanno perso il lavoro (almeno mezzo milione nella città di New York) e, con il posto, se ne sono andati i benefit, tra cui l’assicurazione sanitaria. Per molti il matrimonio offre l’unica chance di ottenere la mutua del futuro consorte, ancor più cruciale in tempi di pandemia visti i costi astronomici della sanità nel Paese.