Arrivano i primi dati emersi dall’interessante indagine “Eating habits and lifestyle changes in Covid 19 lockdown”, condotta dalla professoressa Laura Di Renzo dell’Università di Roma Tor Vergata, grande esperta di dieta mediterranea.
L’indagine, che ha coinvolto ben 3.500 persone, nasce dall’obiettivo di valutare quanto siano cambiate le abitudini alimentari e lo stile di vita degli italiani durante la “Fase 1” ed esaminare le relazioni temporali tra le risposte comportamentali ed emotive nei confronti della pandemia da Covid-19.
Da una prima istantanea si evince che il 48% del campione ha combattuto l’ansia da contagio mangiando, mentre quasi il 50% di questi è aumentato di peso durante i due mesi di “reclusione”.
Solo il 3,3% dei fumatori ha smesso di fumare mentre sono aumentati i dormiglioni: i soggetti che dormono più di 9 ore sono passati dal 1,4% al 9,1%. Si è registrato un aumento dei soggetti che si allenano più di 5 volte a settimana con preferenza verso esercizi a corpo libero con o senza “pesetti”.
Secondo la professoressa Laura Di Renzo si è registrato un notevole ritorno ad una cucina tipica legata alle antiche tradizioni ed un ritorno al consumo di cibo fresco, di stagione. Meno cibo spazzatura quindi, altro dato positivo è quello del riciclo del cibo che comprende un buon 54% degli intervistati. Stando ancora alle statistiche se 75.8% dei rispondenti ha fatto acquisti alimentari al supermercato, il 26% si è rivolto ai negozi di prossimità, al mercato rionale, il 14.8% agli agricoltori con vendita diretta.