Cavalleria Rusticana

Il Castagno dei Cento Cavalli, l'albero più antico d'Italia

L’albero più antico d’Italia si trova proprio qui in Sicilia, sulle pendici dell’Etna. Si tratta del Castagno dei Cento Cavalli situato nel comune di Sant’Alfio, in provincia di Catania. Grazie a uno studio realizzato dal CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura) e pubblicato sul “Foresty”, una rivista internazionale di ricerca forestale, oggi abbiamo più dettagli su questo storico albero.

Secondo una nuova e più precisa datazione basata sul suo Dna, oggi abbiamo scoperto che l’albero ha più di duemila anni, mentre una precedente stima lo datava a ben quattromila anni fa.

Il castagno misura ventidue metri di altezza e il suo fogliame ricopre un’area di circa mille metri quadrati. Il diametro medio è invece di diciotto metri, quasi cinquantotto considerando i tre tronchi nei quali è suddiviso. Proprio questi tre tronchi erano tema di dibattito tra i ricercatori perché non era chiaro se si fossero originati frammentandosi dal fusto originale.

Grazie però a quest’ultimo studio, coordinato da Angela Nunziata, si è potuta confermare l’uniformità genetica dei tronchi. Si è così utilizzata una tecnica innovativa, chiamata Kasp, che sfrutta il DNA ricavato dalle foglie, ottimizzata anche dal CREA nella sua sede di Caserta. Il risultato esclude quindi l’ipotesi che i tre tronchi principali siano nati da castagne sorelle.

Anche il motivo per cui si chiama così è molto curioso. Deriva da una leggenda che narra come una regina e i suoi cento cavalieri abbiano trovato riparo sotto le fronde del castagno durante un temporale. Non si sa bene quale possa essere la regina in questione: secondo alcuni si tratterebbe di Giovanna d’Aragona, secondo altri l’imperatrice Isabella d’Inghilterra, terza moglie di Federico II, secondo altri ancora si tratterebbe di Giovanna I d’Angiò

L’albero fu visitato anche da Goethe e da molti altri letterati e artisti. Fu per esempio dipinto da Jean-Pierre Houel che lo fece entrare nel Grand Tour dei viaggiatori europei. Nel 1982, infine, il Corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi.