SCALETTA ZANCLEA – Oggi, 1 ottobre, è un giorno di ricordo e di dolore per le comunità di Scaletta Zanclea e Giampilieri. Quindici anni fa, il cielo si tinse di giallo e il pomeriggio si trasformò in un inferno d’acqua e fango che seminò distruzione e morte, travolgendo vite e speranze. Trentasette persone morirono, di cui sei dispersi, e le ferite aperte da quella catastrofe non si sono mai rimarginate del tutto.
Quell’1 ottobre 2009 rimane scolpito nella memoria collettiva: tre ore di pioggia torrenziale, 300 millimetri di acqua concentrati su un’area di 50 chilometri quadrati, un temporale improvviso e devastante che sembrava non avere fine. Le comunità di Scaletta Zanclea e Giampilieri furono le più colpite, e la tragedia assunse proporzioni drammatiche: le strade furono cancellate, i torrenti si gonfiarono a dismisura, le case furono spazzate via dalla furia della natura.
Oggi, in Piazza Foraggine, che sorge laddove un tempo si trovava il palazzo di quattro piani divenuto la tomba di diversi cittadini di Scaletta, si terrà la commemorazione in memoria delle vittime. Davanti al monumento e ad una lapide con i nomi incisi, che ricordano chi non c’è più. “Ground zero” della tragedia, Piazza Foraggine è diventata il simbolo di speranza per la comunità.
Il corteo commemorativo partirà dalla chiesa della Madonna del Carmelo, dove si terrà una messa in suffragio delle vittime, presieduta dal parroco, padre Gianfranco Pistorino. Autorità civili e militari si uniranno ai cittadini nel rendere omaggio a chi ha perso la vita, scandendo i nomi di ciascuna vittima, tra cui quelli di Santino Bellomo, Carmelina Cacciola, Carmelo Ricciardello, Ketty De Francesco e Alessandro Sturiale, i cui corpi non furono mai ritrovati.
L’allora sindaco, Mario Briguglio, ha ricordato quel giorno come “una furia della natura mai vista prima”. Assolto dopo dieci anni di processo, Briguglio ha espresso il suo auspicio per ulteriori interventi per mettere in sicurezza la foce del torrente Foraggine, ancora oggi un simbolo di rischio idrogeologico.
Anche Giampilieri ricorderà le vittime in una cerimonia presieduta dal sindaco Federico Basile. Qui, come a Scaletta, le opere di messa in sicurezza del territorio sono state portate a termine, ma la memoria della tragedia rimane viva, e la ferita è ancora aperta nei cuori degli abitanti.
La tragedia del 2009 non fu solo un disastro naturale, ma anche oggetto di polemiche e strumentalizzazioni.
Oggi, mentre si ricordano le 37 vittime, Scaletta Zanclea e Giampilieri cercano di guardare avanti. I villaggi sono stati ricostruiti e messi in sicurezza, e sono diventati un simbolo di rinascita per il territorio. Le nuove generazioni cercano di rivitalizzare il tessuto socio-economico di questi borghi, che continuano a lottare contro lo spopolamento. Ma il ricordo di quel tragico pomeriggio, dei volti e dei nomi di chi è scomparso, rimarrà sempre parte della loro storia.