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CALCIO

Messina sempre più giù, il Catania sogna l’impresa ma va ko a Benevento

Anno e proprietà nuovi, risultati vecchi per l'Acr, che senza un cambio di marcia adesso rischia la retrocessione diretta. Gli etnei credono al colpaccio in casa della capolista ma vengono stesi a un quarto d'ora dalla fine
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Messina-Audace Cerignola 1-3

Al Franco Scoglio, dopo il passaggio di consegne dell’80% delle quote societarie dell’Acr da Pietro Sciotto alla società lussemburghese AAD Invest Group, sono tornati gruppi organizzati in curva sud, ma anche il loro apporto non è bastato a scongiurare l’ennesimo ko interno stagionale. Sconfitta contro l’Audace Cerignola abbastanza preventivabile sulla carta, considerato il tasso tecnico dei pugliesi dell’ex Raffaele, tra le favorite per la promozione e i contestuali problemi di formazione dei giallorossi di Modica, oggi squalificato, tra addii ufficializzati e da ufficializzare, infortuni e nessun nuovo arrivo, in attesa dell’ufficialità dell’ingaggio di Domenico Roma come nuovo direttore sportivo.

Subito in salita l’incontro per i biancoscudati, che vengono trafitti a freddo dopo 3 minuti da Ruggiero. Il Messina ci mette buona volontà ma non basta; in chiusura di tempo gol annullato ad Anatriello per fuorigioco. Il pareggio arriva a inizio ripresa (51′), sempre grazie al numero 9 giallorosso, che realizza con un chirurgico scavetto un calcio di rigore. Seguono alcuni minuti di foga agonista del Messina, che cerca il vantaggio, ma le speranze vengono definitivamente troncate in quattro minuti, tra il 60′ e il 64′, con il tambureggiante uno-due degli ospiti che fissano il risultato sull’1-3, marcature di Salvemini e Romano. La gara si chiude praticamente qui, l’Acr accusa il colpo e il Cerignola gestisce agevolmente il match, sfiorando anche la quarta rete.

La classifica del girone C di Serie C dice che adesso sono sette i punti di distacco dalla zona salvezza, ma più realisticamente bisogna prima ridurre il divario dal 17° posto, occupato dalla Casertana, adesso di quattro punti. Dovesse essere maggiore di otto anche l’attuale 18° posizione del Messina vorrebbe dire retrocessione diretta.

Benevento-Catania 3-2

Amaro risveglio per gli etnei di Toscano, che tengono testa alla capolista Benevento, sotto di un gol al Vigorito a un quarto d’ora dalla fine. Ma i campani non per caso sono i favoriti alla promozione diretta e ribaltano il match in due minuti, complice anche i cambi effettuati dai rossoazzurri, che a conti fatti si sono rivelati controproducenti.

Padroni di casa in vantaggio al 20′ con Lamesta, ma il Catania non si perde d’animo, gioca a viso aperto e la ribalta, grazie ai gol di Inglese (27′) e a un delizioso tiro a giro vincente di Jimenez in apertura di ripresa (47′). Con la sua squadra in vantaggio, mister Toscano rinforza il centrocampo ma presta il fianco alla voglia di rimediare dei sanniti, che effettuano il controsorpasso con Lanini in rovesciata (76′) e poco dopo con Simonetti. Dopo lo shock durato qualche minuto, tuttavia, il Catania si riprende e sfiora in un paio di occasioni il pareggio ma il portiere del Benevento, Manfredini, fa buona guardia.

A fine gara complimenti ma soprattutto rimpianti per il Catania, conscio di aver sprecato forse l’ultima flebile speranza di rientrare in gioco anche per la promozione diretta: adesso la priorità è cercare il miglior piazzamento possibile in zona play-off.