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VIDEO Mattarella a Messina, omaggio all’Europa nell’inaugurazione dell’anno accademico

Al Teatro Vittorio Emanuele il presidente della Repubblica ha ricevuto il dottorato honoris causa: “L’Europa nasce per garantire pace e progresso”
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Il discorso del presidente Mattarella

MESSINA – La cultura e il dialogo europeo sono stati protagonisti della solenne cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Messina, ospitata al Teatro Vittorio Emanuele alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un lungo applauso ha accolto il capo dello Stato all’ingresso in platea, accompagnato dagli inni nazionale ed europeo, a suggello di una giornata dedicata al valore della conoscenza come strumento di unità e progresso.

Ad aprire l’evento, il coro dell’Ateneo, seguito dall’ingresso dei prorettori in toga, guidati dalla professoressa Daniela Novarese. Il vice rettore Giuseppe Giordano ha accompagnato il corteo accademico composto dai rettori ospiti di prestigiosi atenei, tra cui quelli di Catania, Palermo, Reggio Calabria, Cosenza, Roma Campus Biomedico, Enna, Napoli Parthenope e Lumsa.

Il conferimento del dottorato honoris causa

La cerimonia ha raggiunto il suo momento culminante con il conferimento a Mattarella del dottorato honoris causa in Scienze delle pubbliche amministrazioni. La rettrice Giovanna Spatari ha evidenziato il significato profondo di questo riconoscimento: “L’Ateneo intende celebrare il suo impegno instancabile nella tutela dei valori democratici. Quest’anno, in cui ricorre il 70° anniversario della Conferenza di Messina, questo gesto assume un valore simbolico ancora più rilevante”.

Durante la laudatio, il professor Gaetano Silvestri ha ricordato il contributo del presidente alla crescita democratica del Paese e al rafforzamento dell’idea di Europa: “Un’Europa che oggi, più che mai, deve tornare a essere esempio di solidarietà e coesione”.

Il discorso del capo dello Stato

Nel suo intervento, Mattarella ha rivolto parole di ringraziamento all’università e a tutti i presenti: “Le studentesse e gli studenti sono il cuore pulsante di questo Ateneo. A loro e a tutto il corpo accademico rivolgo il mio augurio di buon anno accademico”.

Il presidente ha poi tracciato un appassionato racconto delle origini dell’Unione Europea, ricordando i Trattati di Roma e il decisivo incontro del 1955 a Messina: “L’economia era lo strumento, ma il fine era la pace, una pace solida e duratura dopo le tragedie delle due guerre mondiali. È qui, in questa città, che l’Europa ha trovato la sua strada verso un futuro di cooperazione e benessere”.

Un’Europa unita per affrontare le sfide globali

Mattarella ha sottolineato l’importanza dell’integrazione europea per affrontare le sfide del nostro tempo: “Le questioni che oggi ci troviamo ad affrontare – cambiamento climatico, sicurezza energetica, transizione digitale – richiedono risposte comuni. Gli Stati europei, singolarmente, non sono in grado di rispondere adeguatamente a queste sfide”.

Riconoscendo i limiti dell’Unione Europea, ha però invitato a guardare con fiducia al futuro: “L’Europa non è perfetta, ma rappresenta la nostra migliore opportunità per garantire pace e progresso. È un progetto basato sulla solidarietà, sui valori di libertà e democrazia, che non dobbiamo mai dare per scontati”.

Un esempio di impegno collettivo

Nel corso del suo intervento, il capo dello Stato ha citato esempi concreti di cooperazione europea, dal programma Erasmus al Next Generation EU: “Questi sono i frutti tangibili di un’Europa che lavora insieme, unita da un comune obiettivo di miglioramento collettivo”.

Concludendo, Mattarella ha lanciato un messaggio di speranza: “I popoli europei devono ricordare che, uniti, possono garantire ai loro cittadini un futuro di pace e benessere. Divisi, rischiano l’irrilevanza. Solo insieme possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro”.

Una cerimonia solenne e partecipata

La giornata si è conclusa tra applausi scroscianti e un’atmosfera carica di emozione. La cerimonia, che ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Renato Schifani, e di altre autorità, è stata un tributo al ruolo di Messina come luogo simbolo della storia europea e al valore dell’istruzione superiore come faro di progresso e dialogo.