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Messina. Il prof. Randazzo a Radio Taormina TV: “Mattarella e il Dottorato honoris causa, giornata storica per l’Università e la città”

Il Presidente all'inaugurazione dell'anno accademico: "Solo uniti possiamo affrontare le sfide globali". La rettrice Spatari: "Cultura e territorio, insieme per il futuro"

MESSINA – “Una giornata storica per il nostro Ateneo e per la città di Messina”. Così il professor Alberto Randazzo, docente di Diritto costituzionale e pubblico all’Università di Messina, ha definito l’evento di ieri durante il suo intervento a TaoMattina Live, trasmissione di Radio Taormina TV.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno accademico 2024/2025 dell’Università degli Studi di Messina. “È stata la prima volta che un Presidente della Repubblica ha presenziato all’apertura dell’anno accademico nel nostro Ateneo – ha sottolineato Randazzo –. Un segno di grande attenzione istituzionale verso la nostra comunità accademica e verso il ruolo di Messina nel panorama nazionale”.

Un riconoscimento d’eccezione: il Dottorato honoris causa

Il momento più emozionante, il conferimento del Dottorato honoris causa in Scienze pubbliche e Amministrazioni al Presidente Mattarella, deliberato dal Collegio di dottorato coordinato dalla professoressa Stefania Novarese. “Mattarella ha accettato il riconoscimento – ha spiegato Randazzo – ed è un onore per il nostro Ateneo e un simbolo di grande prestigio per tutta la città”.

La Laudatio è stata pronunciata dal presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, che ha descritto Mattarella come “un raffinato studioso di diritto costituzionale e parlamentare”. Silvestri ha richiamato le parole di Piero Calamandrei, definendo Mattarella “una viva voce della Costituzione”.

Il messaggio di Mattarella: unità e responsabilità

Nel suo intervento, Mattarella ha ripercorso le tappe fondamentali dell’integrazione europea, ricordando il ruolo centrale di Messina nella conferenza del 1955. “L’economia è lo strumento, ma il fine è la pace – ha dichiarato il Presidente –. Da soli, anche i grandi Paesi sono piccoli; è solo attraverso l’unione che possiamo affrontare le sfide globali”.

Il discorso, caratterizzato da un’analisi tecnica e storica, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra gli Stati europei per garantire un futuro di pace e benessere condiviso. “Le parole di Mattarella – ha commentato Randazzo – ci spingono a riflettere sull’importanza dell’unità. È un messaggio che ci onora e ci responsabilizza”.

L’orgoglio dell’Università di Messina

La rettrice Giovanna Spatari ha aperto la cerimonia ricordando i 25 mila studenti dell’Ateneo e sottolineando il legame tra cultura, innovazione e territorio. “Non vogliamo essere una torre isolata, ma una comunità aperta, capace di dialogare e di affrontare le grandi sfide sociali”, ha dichiarato.

Tra gli obiettivi prioritari indicati dalla rettrice: sostenibilità, digitalizzazione, inclusione sociale e coesione identitaria. “Dobbiamo formare giovani consapevoli, capaci di essere protagonisti del cambiamento”, ha aggiunto.

La voce degli studenti: “Mai più indifferenza”

Particolarmente toccante l’intervento della rappresentante degli studenti, Chiara Furlan. Ha richiamato l’attenzione su temi cruciali come il disagio giovanile, la violenza di genere e i diritti umani. Con profonda commozione, Furlan ha ricordato Lorena Quaranta, studentessa di medicina vittima di femminicidio, invitando tutti a “fare la differenza nell’indifferenza”.

“Le parole di Chiara ci insegnano che i giovani hanno molto da dire – ha commentato Randazzo –. Noi adulti dobbiamo essere compagni di strada, capaci di ascoltarli e di accompagnarli nel loro percorso di crescita”.

Un incontro che lascia il segno

Il professor Randazzo ha concluso il suo intervento su Radio Taormina TV elogiando il lavoro dell’intera comunità accademica e la qualità degli interventi della giornata. “Il discorso di Mattarella, la Laudatio del professor Silvestri, le parole della rettrice e degli studenti ci hanno lasciato un messaggio potente: cultura e partecipazione sono le gambe su cui si regge la democrazia. Da qui dobbiamo ripartire”.

Un evento che ha messo Messina al centro della ribalta nazionale, celebrando il legame tra istituzioni, cultura e territorio. “Giornate come queste – ha concluso Randazzo – ci fanno capire quanto sia importante il ruolo dell’Università come motore di progresso e custode della tradizione”.