TAORMINA – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è tornato a parlare del futuro del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina, ribadendo l’importanza di razionalizzare le risorse sanitarie in Sicilia e di evitare duplicazioni di servizi, soprattutto in territori relativamente vicini. Lo ha fatto a Messina, durante l’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso del Policlinico, affrontando le difficoltà derivanti dal decreto Balduzzi e dalla carenza di personale medico.
In un lungo intervento, Schifani ha sottolineato come l’attività sanitaria regionale stia cercando di rispondere a sfide strutturali complesse, innanzitutto la necessità di ottimizzare l’offerta senza duplicare servizi in aree limitate. “C’è l’attenzione con il nuovo assessore Daniela Faraoni, un’attività già seguita dal precedente assessore Giovanna Volo e anche dal direttore generale del Dipartimento pianificazione Strategica, Assessorato Salute Regione Siciliana, che ha lavorato molto sulla rivisitazione della rete ospedaliera. Il nuovo assessore, che ha una forte competenza radicata nel territorio, lavorerà altrettanto bene”, ha dichiarato Schifani, indicando la continuità nell’approccio della Regione.
Il presidente ha poi sottolineato un principio fondamentale nella gestione dei servizi sanitari: evitare la creazione di “doppioni” a breve distanza. “No campanilismi, no doppioni di reparti a distanze di pochi chilometri. Occorre fare queste scelte, ma questo lo facciamo perché in carenza di medici, che non possiamo inventarci naturalmente, non è colpa del governo, ma è colpa di una vecchia programmazione sbagliata dieci, quindici anni fa sui numeri chiusi dei medici. Dobbiamo razionalizzare l’assistenza, facendo in modo che i cittadini abbiano una qualificata assistenza e che la distribuzione del sanitario e parasanitario sul territorio sia intelligente e illuminata”, ha spiegato Schifani, confermando il suo impegno per garantire un servizio equo e ben distribuito.
Il presidente ha anche trattato la delicata questione legata al decreto Balduzzi, che prevede per ogni cinque milioni di abitanti un numero fissato di posti letto per cardiochirurgia pediatrica. In Sicilia, il numero di posti disponibili risulta superiore a quello stabilito dal decreto, con ventitré posti contro i quindici previsti per la fascia di popolazione. “Siamo con un decreto Balduzzi che prevede per ogni cinque milioni quindici posti di cardiochirurgia pediatrica e noi ne abbiamo ventitré, non per colpa di nessuno, certo non per colpa mia, perché me li sono trovati. Mi sono trovato due realtà di eccellenza, sia a Taormina che Palermo”, ha detto Schifani, facendo riferimento alle due strutture di alta qualità presenti nella regione.
Schifani ha ribadito l’impegno del Governo regionale per trovare una soluzione a questa incongruenza, che potrebbe comportare problemi per il Centro cardiologico pediatrico di Taormina. “Abbiamo chiesto e ottenuto una proroga che scadrà a giugno, e da lì dovremo trovare una soluzione, ma non è che Schifani la trova, i problemi sono vari”, ha aggiunto, sottolineando la difficoltà di rispettare il decreto mentre si cerca di salvaguardare l’eccellenza delle strutture esistenti.
“C’è un decreto che va rispettato, fino a quando non verrà cambiato. Occorrerà trovare le soluzioni e non è facile, perché io ce la sto mettendo tutta e ce la metteremo tutta. Occorrerà contemplare quelle che possono essere soluzioni additive che ci facciano uscire da questo vincolo del decreto Balduzzi”, ha concluso Schifani, promettendo che la Regione farà tutto il possibile per evitare la chiusura di Taormina.
Schifani ha anche rassicurato la comunità di Taormina e dei territori circostanti, assicurando che il Governo regionale è fortemente impegnato nell’operazione di salvaguardia del Centro cardiologico pediatrico. “Posso assicurare i genitori e i cittadini di Taormina, ma anche dell’indotto di quest’area, che il Governo è fortemente impegnato in questa azione. È un’operazione complicata, ma la Regione sta facendo di tutto, quantomeno per evitare la quasi immediata chiusura di Taormina, perché all’attivazione dei 15 posti letto di Palermo scattava il decreto Balduzzi. Ci siamo confrontati e abbiamo trovato un’interlocuzione sanitaria di ottimo livello, con il Mef, che è meno astratto, perché sono i guardiani dei conti pubblici della finanza europea”.
Il futuro del Centro cardiologico pediatrico di Taormina, quindi, resta un tema centrale per il presidente Schifani e per la Regione Siciliana. L’obiettivo è razionalizzare le risorse disponibili, evitando duplicazioni e garantendo la qualità dell’assistenza sanitaria, pur nel rispetto delle normative nazionali imposte dal decreto Balduzzi. Il percorso è complesso, ma l’impegno per trovare soluzioni che tutelino le strutture esistenti sembra essere una priorità per il Governo regionale.