Cavalleria Rusticana
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Sanità. Posti letto in Sicilia, solo il 21% realizzato. Botta e risposta tra la Corte dei Conti e l’Assessorato

Denunciati ritardi. Ma la regione difende il proprio operato.

La Corte dei Conti ha puntato il dito contro i ritardi della regione Sicilia nella realizzazione dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, evidenziando un netto disallineamento rispetto ai target nazionali. A parlare sarebbero stati i numeri analizzati ed esposti nella relazione della sezione di controllo della Corte in cui, a fronte di 720 posti letto di terapia intensiva previsti, ne sono stati effettivamente realizzati solo 151 (21%), di cui 109 collaudati e in uso. Analogo ritardo è stato registrato per i posti letto di terapia sub-intensiva, con appena 116 unità realizzate su 350 programmate (33%), di cui solo 78 attualmente operative.

La situazione non sembra essere migliore per i pronto soccorso, poichè dei 24 interventi programmati per l’adeguamento delle strutture, solo 8 sono stati completati (33%) e solo 6 risultano collaudati e in uso. Dati che, secondo i giudici contabili, confermerebbero la criticità della gestione sanitaria siciliana e il mancato raggiungimento degli standard minimi previsti a livello nazionale.

“Se, attraverso la definizione di precisi standard nazionali, l’obiettivo dichiarato dal legislatore statale era quello di potenziare i servizi assistenziali territoriali esistenti ed istituire servizi nuovi per assicurare la garanzia dei Lea, ridurre le disuguaglianze e contestualmente costruire un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale, allora le evidenze istruttorie acquisite e le criticità emerse fanno ragionevolmente permanere significativi dubbi e perplessità in ordine all’avvenuto raggiungimento territoriale degli obiettivi”, queste le parole scritte all’interno della relazione, che è stata trasmessa al Ministero della Salute, all’Assemblea Regionale Siciliana e al collegio dei revisori della Regione.

La replica dell’Assessorato alla Salute

Non si è fatta attendere la risposta dell’Assessorato regionale alla Salute, che ha voluto precisare alcuni aspetti relativi all’attuazione del decreto legge 34/2020. “I lavori per l’attivazione dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva sono già stati eseguiti o sono in corso di esecuzione in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, fatta eccezione per quattro strutture: il Garibaldi di Catania, il Sant’Antonio Abate di Trapani, il Borsellino di Marsala e il Fogliani di Milazzo. Queste strutture rappresentano circa il 20% dei posti letto programmati”, ha affermato l’Assessorato.

Un’altra precisazione data riguarderebbe il numero effettivo di posti letto previsti dal decreto 614/2020, registrato alla Corte dei Conti e confermato nell’agosto 2024. “Non si tratta di 720 unità, ma di 571 posti letto complessivi, di cui 253 di terapia intensiva e 318 di sub-intensiva”, ha sottolineato l’Assessorato.

L’incremento dei costi sotto esame

Uno dei nodi cruciali ha a che fare con l’aumento dei costi rispetto alla programmazione originaria. La Corte dei Conti ha espresso preoccupazione per il mancato rispetto degli standard nazionali, suggerendo che le criticità siano frutto di una gestione poco efficiente delle risorse. Su questo punto l’Assessorato ha ribattuto: “L’incremento dei costi è stato già documentato in occasione del passaggio di consegne dalla Struttura commissariale all’Assessorato, avvenuto nel novembre 2023. La Regione sta già procedendo con gli approfondimenti necessari in collaborazione con le 16 Aziende sanitarie, che oggi sono i soggetti attuatori degli interventi”.

Uno scontro tra numeri e interpretazioni

Al di là della disputa sui numeri e della differenza di vedute tra la Corte dei Conti e l’Assessorato regionale, resta il dato oggettivo che la Sicilia non ha ancora completato il rafforzamento della rete ospedaliera previsto dopo l’emergenza Covid-19. I ritardi nella realizzazione dei posti letto e l’adeguamento delle strutture di emergenza rischiano di pesare sulla capacità del sistema sanitario regionale di far fronte a nuove crisi. La Regione, dal canto suo, assicura che gli interventi sono in corso e che l’80% dei lavori è già stato avviato.

Resta ora da vedere se, alla luce delle osservazioni della Corte dei Conti, si assisterà a un’accelerazione dei lavori o se le criticità sollevate dai giudici contabili continueranno a far discutere nei prossimi mesi.