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Sull’Etna si inaugura l’estate a tavola, due chef in dialogo tra tecnica e territorio

Una cena a quattro mani accende il confronto tra tradizione gastronomica e nuove visioni. Sette portate in abbinamento ai vini vulcanici

MASCALI – Un menù degustazione in sette portate per raccontare il Vulcano attraverso la cucina. È iniziata così, a Mascali, la stagione estiva di eventi che unisce la ricerca gastronomica al territorio etneo. Protagonisti della serata due cuochi che arrivano da percorsi differenti ma convergenti: Mirko Pappalardo, chef residente, e Gianluca Giordano, ospite d’eccezione, hanno firmato insieme un percorso culinario pensato per mettere in dialogo due visioni, tra tecnica contemporanea e radici siciliane.

Nel piatto, un confronto che ha preso forma attraverso elementi marini e terrestri, affumicature delicate, contrasti dolce-salato e accenti vegetali. Ogni piatto è stato accompagnato da una selezione di vini vulcanici, prodotti sui terrazzamenti lavici di Santa Venera, scelti per accompagnare e rafforzare la narrazione del gusto.

“La nostra è stata una co-creazione autentica – spiega Pappalardo –. Abbiamo cercato un equilibrio tra due linguaggi diversi, ma complementari: da un lato una cucina di territorio, dall’altro un’estetica precisa e un uso raffinato delle tecniche moderne”.

La serata ha avuto luogo nella sala degustazione panoramica della cantina etnea “La Contea”. Per l’azienda, un modo per ribadire la centralità dell’accoglienza come parte integrante del racconto enologico. “Volevamo un momento che unisse la nostra idea di ospitalità alla creatività contemporanea – osserva Maria Grazia Turrisi, seconda generazione alla guida dell’impresa –. Con questa cena a quattro mani apriamo simbolicamente le porte del territorio: la voce del vulcano incontra quella di due cucine che si confrontano tra terra e mare”.

L’iniziativa nasce da una curiosità reciproca tra i due cuochi e da un confronto costruito nel tempo, fatto di prove, aggiustamenti, equilibrio. Piatti come la Dualità Affumicata o l’Essenza Brasata testimoniano la volontà di creare contaminazioni sensate, capaci di restituire al commensale un’esperienza coerente e al tempo stesso sorprendente. Un modo diverso per raccontare l’Etna: non solo nel calice, ma anche nel piatto.