SiciliaSpettacoli
SANITA'

Interviste. Al Policlinico di Messina arriva la risonanza magnetica 3 tesla: salto tecnologico per diagnosi e ricerca

Nuova apparecchiatura nel padiglione E grazie a un progetto dell’Università, con benefici per pazienti e riduzione delle liste d’attesa

L’intervista al direttore generale Giorgio Santonocito

L’intervista alla rettrice Giovanna Spatari

MESSINA – Un passo avanti importante per la diagnostica e la ricerca clinica al Policlinico di Messina: nel padiglione E è entrata in funzione la nuova risonanza magnetica 3 tesla, una delle apparecchiature più avanzate oggi disponibili. Lo strumento, acquistato dall’Università di Messina nell’ambito di un progetto di ricerca della Neuropsichiatria Infantile guidato dalla professoressa Gabriella Di Rosa, servirà a indagare marker biologici legati ai disturbi dello spettro autistico, analizzando aspetti genetico-metabolici, neurofisiologici e specifici quadri neuroradiologici.

L’installazione della nuova macchina segna un salto di qualità tecnologico e operativo. Il padiglione E, destinato all’emergenza-urgenza, è già stato potenziato nei mesi scorsi con l’aggiornamento dell’altra risonanza magnetica presente nello stesso edificio, ora dotata anche di sistemi di intelligenza artificiale. Le nuove sequenze permettono di velocizzare gli esami, riducendo i tempi di attesa e l’esposizione dei pazienti, con vantaggi evidenti anche per chi necessita di sedazione.

Il piano di rinnovamento ha coinvolto l’intero comparto diagnostico con due nuove tac predisposte per studi vascolari e cardiaci e per l’interventistica, due sistemi radiodiagnostici, un angiografo e una gamma camera, strumenti che rafforzeranno neuroradiologia, cardiologia e radiologia. Con la piena operatività di tre risonanze, l’obiettivo è incrementare le prestazioni per pazienti ricoverati e ambulatoriali e abbattere le attese, in particolare per le risonanze neuroradiologiche.

Il progetto non riguarda solo l’assistenza, ma anche la formazione: “Sono molto felice che oggi si possa finalmente consegnare alla comunità questa ulteriore strumentazione – ha spiegato la rettrice Giovanna Spatari –. Una tecnologia essenziale anche sul piano formativo, perché i nostri medici in formazione potranno lavorare su apparecchiature con i più alti standard tecnologici”.

Per il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito si tratta di “un ulteriore tassello nel progetto di potenziamento tecnologico che abbiamo tracciato negli ultimi mesi. Una dotazione fondamentale non solo per la qualità degli esami, ma anche per supportare le attività e i tempi del pronto soccorso. È un passo che rientra in una programmazione mirata a rafforzare l’offerta assistenziale e rispondere meglio alle esigenze dei pazienti”.