CASALVECCHIO SICULO – Il borgo collinare della Valle d’Agrò si accinge a vivere uno degli appuntamenti più sentiti dell’anno, la festa patronale in onore di Sant’Onofrio Anacoreta, ricorrenza che intreccia devozione religiosa, folclore, musica e antiche consuetudini popolari. Dal 8 al 14 settembre, il paese si trasformerà in un palcoscenico di spiritualità e convivialità, rinnovando il legame secolare che unisce la comunità al suo Santo protettore.
Un culto antico che resiste nel tempo
Le celebrazioni avranno inizio il venerdì precedente la seconda domenica di settembre con la messa nella contrada “Pestarrìu”, luogo intriso di memoria e spiritualità. Secondo la tradizione, proprio qui si verificò un miracolo attribuito a Sant’Onofrio, evento che alimentò nei secoli la devozione dei fedeli. Il simulacro ligneo del Santo verrà condotto in processione fino a questo sito sacro in un clima di intensa partecipazione, tra preghiere e canti che ribadiscono la forza di un culto mai sopito.
Giochi di piazza e fuochi d’artificio
Il sabato pomeriggio lascerà spazio al volto più ludico e popolare della festa. In piazza Tenente Elia Crisafulli andranno in scena i tradizionali “Giochi dei Quartareddi”, sfida goliardica in cui i concorrenti, bendati e armati di bastone, proveranno a rompere brocche in terracotta ricolme di sorprese. A mezzanotte, il cielo casalvetino si illuminerà con lo spettacolo pirotecnico de “U Sciccareddu”, un piccolo asino di ferro che, tra scintille e coreografie luminose, offrirà uno show capace di coinvolgere adulti e bambini in un’atmosfera di autentica coralità.
Domenica, il giorno del “Camiddu” e della processione
La giornata più attesa sarà la domenica, cuore dei festeggiamenti. Alle 14.00, le strade del borgo accoglieranno la sfilata de “U Camiddu”, un cammello a due gobbe che, al ritmo dei tamburi e tra la gioia collettiva, rievocherà un’antica tradizione condivisa anche con la vicina Savoca. “Addomesticato” da un figurante locale, il cammello diventerà il simbolo della dimensione popolare della festa, sospesa tra sacro e profano.
Nel tardo pomeriggio, l’attenzione si sposterà davanti alla Chiesa Madre, dove la comunità attenderà l’uscita della statua d’argento di Sant’Onofrio, custodita con profonda devozione. La processione si snoderà lungo le vie del paese tra canti, invocazioni e l’inconfondibile grido corale: “E cu chiù beni lu voli, chiù forti lu ghiama… evviva a Santu Nofriu!“. Un richiamo che si tramanda di generazione in generazione e che risuona come un vero e proprio atto d’amore verso il Patrono.
Musica, folclore e sapori tipici
Le serate della settimana offriranno un ricco calendario di spettacoli musicali, esibizioni folcloristiche e degustazioni di piatti tipici, valorizzando l’incontro tra fede e cultura enogastronomica. Immancabile la presenza della banda musicale cittadina, chiamata ad accompagnare i momenti religiosi e protagonista del concerto di sabato 13 settembre in piazza Tenente Elia Crisafulli.
Una festa, quella di Sant’Onofrio Anacoreta, in cui convivono rispetto per la tradizione e la capacità di rinnovarsi anno dopo anno, offrendo ai cittadini e ai visitatori un’occasione unica per riscoprire le radici più autentiche della cultura casalvetina.






