SiciliaSpettacoli
ATTUALITA'

INTERVISTE Teatro Vittorio Emanuele, una stagione che guarda oltre: cultura come motore di identità e futuro

Dopo la presentazione del cartellone 2025-2026, Miloro e Scoglio tracciano la rotta: stabilità amministrativa, grandi classici e spazio ai giovani per un teatro sempre più punto di riferimento della Sicilia

Le interviste al presidente del Teatro Vittorio Emanuele, Orazio Miloro e al Sovrintendente Gianfranco Scoglio

MESSINA – La presentazione del cartellone 2025-2026 del Teatro Vittorio Emanuele di Messina non si è fermata all’elenco dei titoli. Con oltre 80 spettacoli e più di 60 produzioni, la nuova stagione è anche un banco di prova per misurare la crescita di un’istituzione che negli ultimi anni ha consolidato la propria posizione come Centro di produzione teatrale, inserito stabilmente nel Fondo nazionale degli spettacoli dal vivo. Un risultato che, come hanno sottolineato il presidente Orazio Miloro e il sovrintendente Gianfranco Scoglio nell’intervista rilasciata a Radio Taormina Tv (allegata all’articolo), premia la stabilità amministrativa raggiunta dal 2019 e apre la strada a progetti più ambiziosi.

Tra classici, jazz e letteratura siciliana

Il cartellone mette insieme linguaggi diversi: dalla prosa con I Malavoglia e Macbeth alla lirica con Rigoletto e Turandot, dai musical firmati da Piparo e Marconi fino al jazz di Francesco Cafiso e Danilo Rea. Un’offerta che guarda al grande pubblico senza rinunciare alla qualità, e che include il ciclo Disvelamenti dedicato agli autori siciliani come Camilleri, Bufalino, Verga e Sciascia. Scoglio ha rimarcato come la scelta sia frutto di una precisa volontà di radicare il teatro nel territorio, offrendo al tempo stesso respiro internazionale con l’apertura affidata al pianista Evgeny Kissin e con grandi pagine sinfoniche di Beethoven e Stravinskij.

Giovani e territorio al centro della missione

Miloro ha ribadito che l’obiettivo è allargare la platea, rendendo il teatro accessibile a studenti e famiglie grazie a prezzi calmierati e riduzioni dedicate ai giovani. Le collaborazioni con scuole, università, Conservatorio e festival cittadini vanno nella stessa direzione: creare una rete culturale che rafforzi il ruolo del Vittorio Emanuele come “teatro della città”, ma anche come punto di riferimento regionale. Un lavoro che, nelle parole dei vertici, è possibile solo grazie a una gestione solida e a un dialogo costante con le istituzioni.

L’intervista a Miloro e Scoglio completa il quadro di una stagione che non si limita a riempire un cartellone, ma ambisce a trasformarsi in un laboratorio di identità, innovazione e futuro per Messina e per la Sicilia.

Il presidente Orazio Miloro