PALERMO – C’è un rombo che non si spegne mai, un’eco di motori antichi che continua a raccontare la Sicilia di Vincenzo Florio, tra memoria, eleganza e passione. È quella del Giro di Sicilia, la rievocazione storica che da oltre un secolo trasforma l’Isola in un palcoscenico di bellezza e meccanica e che nel 2026 taglierà il traguardo della 35esima edizione.
Un evento che unisce turismo, cultura e sport, riaccendendo la fiamma di una tradizione automobilistica che ha fatto la storia del Mediterraneo e continua a richiamare, da ogni parte del mondo, appassionati e collezionisti d’auto d’epoca.
Quest’anno, la manifestazione sarà dedicata al pilota britannico Peter Collins, leggenda della Ferrari e volto simbolico di un’epoca in cui il coraggio si misurava sul filo dei chilometri. Nel 1956 Collins ne percorse 1080 di chilometri ad una media di 108,110 km/h, un record che ne consacrò il nome e che oggi diventa ispirazione per una nuova edizione dal respiro internazionale.
Una rievocazione che unisce tradizione e innovazione
L’organizzazione del Giro di Sicilia porta ancora una volta la firma del Veteran Car Club Panormus, che ha presentato l’edizione 2026 a Villa Niscemi. Alla conferenza hanno preso parte il presidente Antonino Auccello, anche consigliere federale Asi, il vicepresidente Mariano Cuccìa, l’assessore comunale allo Sport e Turismo Alessandro Anello e l’organizzatrice tecnica Giovanna Meli di Ctf Viaggi.
Al loro fianco, i rappresentanti del main sponsor Sicilbanca, Antonio Piraino ed Emilio Giammusso insieme ai due storici Vincenzo Prestigiacomo e Salvatore Requirez, custodi della memoria dell’epopea Florio. Presente anche Ninni Gambino, concorrente speciale che prenderà parte alla corsa con una Fiat 600 adattata per diversamente abili, simbolo di come la passione per i motori possa essere anche un veicolo di inclusione e tenacia.
Un itinerario tra i tesori dell’Isola
La carovana d’epoca attraverserà alcune delle mete più iconiche della Sicilia, come Palermo, i templi di Segesta e Selinunte, la Valle dei Templi, la Villa del Casale di Piazza Armerina, l’Etna, Taormina, le Gole dell’Alcantara, i Nebrodi e Cefalù. Un viaggio che si fa racconto, tra arte e paesaggio, capace di restituire l’immagine più autentica dell’Isola e delle sue infinite sfumature.
Un ponte con il Giappone, il premio al vincitore
“Il Giro di Sicilia è molto più di una rievocazione sportiva, si presenta come un raduno che unisce popoli, passioni e territori”, ha spiegato Antonino Auccello, presentando la grande novità del 2026.
Grazie ad un gemellaggio con il Giappone, infatti, il vincitore dell’edizione sarà ospite della manifestazione turistico-solidale Il vecchio e il bambino, un evento nipponico dedicato alle auto storiche e alla memoria. “Un’opportunità unica – ha aggiunto Auccello – per promuovere la Sicilia nel mondo e creare un legame culturale tra Oriente e Mediterraneo”.
L’orgoglio di un territorio in vetrina
Patrocinato dai ministeri della cultura e delle Infrastrutture, dall’Anci e da città dei motori, il Giro di Sicilia è inserito nel circuito tricolore Asi e riconosciuto dalla Fiva (Fédération Internationale des Véhicules Anciens). L’assessore Alessandro Anello ha ribadito l’importanza dell’evento per la promozione turistica: “Il Giro di Sicilia è una vetrina di eccellenza per Palermo e per tutta l’Isola. Non è solo una corsa di auto storiche, ma un racconto in movimento della nostra identità culturale e del nostro paesaggio”.
Un concetto ripreso anche da Antonio Piraino, vicepresidente della fondazione Sicana di Sicilbanca: “Manifestazioni come la Targa Florio, la coppa degli assi e il Giro di Sicilia sono intuizioni del passato che parlano al futuro. Rappresentano la continuità di una visione, quella di una Sicilia capace di innovare valorizzando le proprie radici”.
Tra storia e passione, la corsa che racconta la Sicilia
Ogni curva del Giro di Sicilia è una pagina di storia che si riapre, un tributo all’ingegno e alla passione che hanno fatto della Sicilia un laboratorio di cultura e velocità.
Dal fascino delle auto d’epoca al calore del pubblico, la rievocazione Florio torna come un rito collettivo, dove tradizione e futuro si incontrano nel rombo dei motori e nella meraviglia di un’Isola che non smette mai di stupire.






