L’intervista al sindaco Tommaso Micalizzi
ALI’ TERME – “Non mi dimetto, vado avanti”. Il sindaco di Alì Terme, Tommaso Micalizzi (IN ALLEGATO L’INTEVISTA INTEGRALE), respinge con fermezza l’ipotesi di un passo indietro dopo la mozione di sfiducia presentata da cinque consiglieri comunali – Liliana Bonfiglio, Agata Di Blasi, Agatino Triolo, Giuseppe Miracolo e Christian Mazzucco – che chiedono la convocazione del Consiglio per discuterne. “Abbiamo una serie di opere già avviate che devono essere portate a termine – spiega Micalizzi – a partire dal grande resort in località Mollerino, un investimento importante che può cambiare le sorti del paese e delle generazioni future”.
Il sindaco cita anche altri progetti in corso: il lungomare, i fondi Fua e diversi interventi di riqualificazione. “Questa amministrazione – chiosa – ha ancora molto da fare. Se riusciamo a completare tutto, potremo poi trovare una convergenza e una data per tornare alle urne con serenità, consapevoli di aver fatto l’interesse del paese”.
Sui numeri necessari per approvare la mozione, Micalizzi non si sbilancia. “Non so se ci sarà il sesto voto e non mi interessa. I consiglieri devono sentirsi liberi di agire secondo coscienza. Io non faccio pressioni, non è nel mio modo di fare politica. Ma considero questa mozione un gesto folle e irresponsabile. Non colpisce me, ma il paese, perché interrompere l’attività amministrativa per motivi personali è un errore che i firmatari pagheranno davanti ai cittadini”.
Micalizzi respinge anche le accuse contenute nella mozione. “Dicono che ho tradito il mandato politico, ma non sanno di cosa parlano. Io sono stato e resto il sindaco di tutti. Ho abbattuto steccati, ho parlato con chiunque, senza creare divisioni. Oggi la gente mi ferma per strada e mi chiede di andare avanti. Ad Alì Terme si respira un clima diverso, c’è una nuova mentalità. Il paese vuole crescere e noi abbiamo acceso questa speranza”.
Sul piano politico, il sindaco sottolinea una “anomalia” nella mozione. “È stata firmata dai quattro ex consiglieri del mio gruppo e dal capogruppo di minoranza. Quest’ultimo si è separato dagli altri due consiglieri del suo schieramento, mostrando poco rispetto istituzionale. È una scelta che peserà sugli equilibri futuri, perché apre la strada a nuove alleanze in vista della prossima tornata elettorale. Mi pare evidente che si stia tentando di costruire una coalizione contro di me, ma è un’operazione incoerente e improvvisata”.
E sul futuro, Micalizzi non chiude la porta a una nuova candidatura. “In questo momento – rimarca – sono colpito da un gesto che considero personale, ma non mi abbatte. Ho già vissuto una mozione di sfiducia negli anni Novanta, quando mio suocero era sindaco. So cosa si prova, ma so anche che i cittadini sanno giudicare. Se mi chiederanno di tornare in campo, lo farò. Non mi sono mai tirato indietro e sento che la mia comunità vuole che io continui a lavorare per il bene comune”.
Sui tempi per la discussione in aula, il sindaco chiarisce: “La legge prevede che la mozione venga trattata non prima di dieci giorni e non oltre trenta dalla presentazione. Il presidente del Consiglio è una persona rispettosa delle regole, quindi ritengo che la seduta sarà convocata nei primi giorni di dicembre”.
Micalizzi conclude con un appello al senso di responsabilità: “Abbiamo fatto tanto e abbiamo ancora molto da fare. Le divisioni non servono a nessuno. Mi auguro che prevalga il buon senso e che si torni a lavorare insieme per il futuro di Alì Terme”.






