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Messina, il Policlinico rinnova la sala d’attesa della terapia intensiva neonatale

In occasione della giornata mondiale dei prematuri l'ospedale rinnova gli spazi antistanti il reparto grazie alla collaborazione tra l’associazione "corsie a colori" ed il "Leo club"

MESSINA – Un ambiente più accogliente, colorato e capace di trasmettere serenità nei momenti più delicati è stato progettato per la realizzazione della nuova sala d’attesa antistante l’ingresso dell’Unità operativa complessa di patologia neonatale e terapia intensiva (Tin) del Policlinico di Messina, diretta dalla prof.ssa Eloisa Gitto. Uno spazio rinnovato grazie all’impegno congiunto dell’associazione Corsie a Colori e del Leo Club, sostenuto dal patrocinio della società italiana di pediatria (Sip) e della federazione italiana medici pediatri (Fimp).

Un’inaugurazione nel segno della sensibilità e della consapevolezza

La presentazione del nuovo allestimento si è svolta con una cerimonia tenutasi in occasione della giornata mondiale della prematurità 2025, riconosciuta da quest’anno nel calendario ufficiale dell’organizzazione mondiale della sanità. Un appuntamento volto a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui neonati nati prima del termine e sulle loro particolari necessità cliniche ed emozionali.

Nell’aula magna del Padiglione Ni, un incontro promosso dal Policlinico ha offerto una riflessione articolata sul percorso dei nati prematuri. Presente la magnifica rettrice prof.ssa Giovanna Spatari, insieme al direttore amministrativo dott.ssa Elvira Amata e al direttore sanitario dott. Giuseppe Murolo. Un momento non solo informativo, ma anche emotivo, arricchito dalla proiezione di un video che ha raccolto testimonianze di genitori ed operatori sanitari, attraverso il racconto di storie difficili, ma che rappresentano segnali di speranza per chi si trova ad affrontare la stessa esperienza.

A sottolineare il carattere corale dell’iniziativa, un breve intermezzo musicale eseguito dai giovani musicisti del conservatorio Corelli, Sofia Mussoletto e Francesco Manuli, che ha aggiunto un tocco di delicatezza all’incontro.

Durante la giornata, l’ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Messina ha inoltre consegnato alcuni completini per neonati prematuri, realizzati dalle volontarie dell’organizzazione di volontariato “Semplice…Mente Insieme”, gesto che ha simbolicamente richiamato l’importanza della vicinanza, anche pratica, alle famiglie dei piccoli ricoverati.

Gitto: “La terapia intensiva aperta è parte della cura”

L’inaugurazione del nuovo spazio è stata accolta con profonda soddisfazione dalla prof.ssa Eloisa Gitto, che ha sottolineato il valore dell’umanizzazione nei percorsi di cura: “Parlare di terapia intensiva aperta non è più un ossimoro, ma un cardine del nostro lavoro. La presenza delle famiglie è parte integrante della terapia stessa”, ha affermato. Un approccio, ha aggiunto, che guarda non solo alla guarigione, ma alla costruzione di un ambiente in cui i genitori possano sentirsi partecipi e sostenuti.

Concetto ribadito anche dal direttore generale del Policlinico, Giorgio Giulio Santonocito: “Uno spazio accogliente, in un momento di difficoltà e paura, può diventare terapeutico. La cura è anche questo, e assume un valore ancora più profondo quando riguarda i nostri pazienti più piccoli”.

Il dott. Claudio Coppola, presidente e fondatore di “Corsie a Colori”, ha evidenziato come l’ambiente possa incidere positivamente non solo sulle famiglie, ma anche sul personale: “Un contesto colorato e sereno migliora l’umore e la motivazione di chi lavora nel reparto. Un’atmosfera positiva coinvolge tutti”. L’artista Giovanni Pagano ha firmato l’opera pittorica che caratterizza il nuovo spazio, arricchita dal contributo dei numerosi giovani del Leo club Messina Peloro.

Prematurità, una sfida clinica e umana

I bambini nati prima della 37esima settimana affrontano un percorso complesso dettato dall’immaturità di organi vitali come polmoni, cervello, cuore e intestino, rendendo necessarie ed indispensabili cure specialistiche, tecnologie avanzate e monitoraggio costante. La forza che questi piccoli mostrano nel superare le difficoltà è spesso sorprendente, ma richiede una rete di supporto preparata e presente. La rinnovata sala d’attesa dell’ospedale in tal senso non rappresenta solo un intervento estetico, ma un sostegno alle famiglie, simbolo di una comunità presente, restituendo loro un luogo accogliente, in un reparto dove ogni gesto clinico o umano contribuisce a costruire la speranza.