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POLITICA

INTERVISTA Regione, verso la mozione di sfiducia. De Luca: “La voteremo. Ma il vero obiettivo è incidere sulla legge di stabilità”

Il deputato regionale e leader di Sud chiama Nord conferma il sostegno all’iniziativa delle opposizioni all’Ars, ma avverte: “I numeri non ci sono. Per Messina contano le norme da inserire in finanziaria, dal fondo per l’autonomia locale al trasporto pubblico”

PALERMO – La mozione di sfiducia al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, sarà formalmente presentata domani all’Ars dai capigruppo di Pd e M5s, Michele Catanzaro e Antonio De Luca, insieme al leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera. Un atto politico che punta a verificare la compattezza del campo progressista e mettere alla prova la tenuta della maggioranza. Sarà votata anche da Cateno De Luca.

Dal fronte di Sud chiama Nord è infatti arrivata la conferma del voto favorevole. Il deputato regionale Cateno De Luca, intervistato a Messina, chiarisce la linea del movimento: “La voteremo pure noi, lo abbiamo già detto. E non sono io a dire che è inutile, lo dicono i numeri, perché per essere approvata servono 36 voti. Se il campo largo o vastissimo ha la capacità di trovarne altri dieci, considerato che tre li darà Sud chiama Nord, allora si andrà subito a votare. Diversamente, sarà soltanto la dimostrazione di un tentativo sterile e demagogico”.

Per De Luca, però, la vera partita non è quella della sfiducia, bensì quella della legge di stabilità: “La manovra permette, se ci sono proposte serie, di sedersi, discutere e provare a far digerire qualcosa anche alla maggioranza. È lì che si misura la capacità di incidere davvero”.

La partita finanziaria: “Messina si aspetta risposte concrete”
Con la mozione destinata a non ribaltare gli equilibri numerici all’Ars, l’attenzione politica si concentra sulla legge di stabilità. “Domani inizieremo il conclave in commissione Bilancio e sarà duro. La manovra ha numeri importanti e probabilmente servirà qualche settimana in più”, spiega il leader di Sud chiama Nord.

Il movimento ha presentato cento proposte, che verranno selezionate prima dell’avvio dei lavori. Alcuni punti, però, sono per De Luca imprescindibili: “Il fondo per l’autonomia locale deve essere aumentato, in controtendenza rispetto alle finanziarie dei governi precedenti. Senza questo, noi non possiamo votare”.

Tra le richieste ritenute fondamentali c’è anche il trasferimento gratuito ai comuni del demanio marittimo e fluviale già urbanizzato: “È una questione di sussidiarietà e di buonsenso. O c’è, oppure non possiamo sostenere la legge di stabilità”.

Altro nodo riguarda il trasporto pubblico locale, tema particolarmente sensibile per il territorio messinese: “Siamo stati vittime di una lobby che ha tentato di far saltare la norma sul trasporto intercomunale. Ne abbiamo presentata un’altra per ampliare il trasporto turistico locale verso gli attrattori principali, come Taormina, così da garantire almeno nei weekend collegamenti su tutto il comprensorio del Gal”.

Ad avviso di De Luca, si tratta di misure necessarie “per contribuire a liberare il territorio da un pizzo legalizzato che stiamo combattendo con la costituzione del nostro Governo di liberazione”.

La prossima settimana, dunque, si preannuncia decisiva: la mozione di sfiducia aprirà il confronto politico, ma sarà nella stanza della commissione Bilancio che si definirà il futuro delle politiche regionali e delle ricadute su Messina e sul resto della Sicilia.