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INTERVISTA Messina, tre doni alla città: il Don Bosco rinasce, l’ex Fiera diventa presidio culturale e il Comune acquista l’immobile Inps

inergia istituzionale, rigenerazione urbana e nuovi spazi per il sociale: dalla conferenza di fine anno del sindaco Federico Basile emergono progetti concreti che ridisegnano il rapporto tra città, servizi e comunità

MESSINA – Non una semplice conferenza stampa di fine anno, ma una dichiarazione d’intenti sul futuro della città. Federico Basile sceglie Palazzo Zanca per svelare quelli che definisce i “regali di Natale” per Messina, tre operazioni diverse ma unite da un filo comune: restituire spazi alla collettività attraverso una sinergia concreta tra istituzioni. Al suo fianco il vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro e il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Francesco Rizzo, chiamati a testimoniare un metodo di lavoro che guarda oltre le competenze formali.

Il primo annuncio riguarda un luogo simbolo, rimasto a lungo chiuso e carico di memoria collettiva. Il Don Bosco tornerà a vivere e diventerà la nuova casa dei servizi di Messina Social City e del Social Innovation Lab del progetto Fertility. Un passaggio che Basile racconta come una conquista non solo amministrativa ma culturale, perché “– ha spiegato – vogliamo far vivere alla città questi luoghi che ai cittadini erano stati negati da tempo”.

Il Don Bosco, dai ricordi al futuro del sociale
Il dialogo con la Curia è stato decisivo. Monsignor Cesare Di Pietro, intervenendo in rappresentanza dell’arcivescovo, chiarisce che “si è intavolata un’interlocuzione proficua: il Comune ci ha chiesto i locali del Don Bosco per i servizi sociali e abbiamo dato la nostra disponibilità”. Il contratto non è ancora stato formalizzato, ma l’accordo è ormai definito. Il valore dell’operazione sta anche nel significato simbolico: un edificio storico, profondamente legato alla vita cittadina, che si trasforma in polo di innovazione sociale, mettendo insieme assistenza, progettualità e nuove risposte ai bisogni della comunità.

La seconda novità guarda invece al fronte mare e a uno dei cantieri più osservati degli ultimi anni. L’ex Fiera di Messina non sarà soltanto un grande parco urbano. Accanto ai giardini e agli spazi all’aperto nasceranno luoghi di servizio, pensati per i giovani, la cultura e il lavoro condiviso. L’idea, maturata quasi per caso dopo la Vara, è quella di replicare il modello del centro Esisto di Villa Dante all’interno dei due padiglioni che, in passato recente, avevano ospitato l’hub vaccinale anti-Covid.

L’ex Fiera come luogo di incontro tra mare, cultura e lavoro
“Non vogliamo creare soltanto un parco – ha spiegato Basile – ma un presidio culturale e di co-working dove i giovani possano incontrarsi”. Un progetto che ha trovato piena convergenza con l’Autorità di sistema portuale. Francesco Rizzo sottolinea che l’obiettivo è aprire e condividere, non custodire spazi chiusi: “L’Adsp non vuole tenere per sé la Fiera. Oltre ai giardini, allo chalet e agli eventi, ci saranno spazi chiusi e fruibili per studenti, pensionati, cittadini. Da qui può ripartire un nuovo rapporto con il mare”.

Un percorso reso possibile anche dalla soluzione di nodi tecnici, come il problema dell’approvvigionamento idrico, superato grazie all’intervento di Amam. Un dettaglio che diventa simbolo di come la collaborazione tra enti possa sbloccare situazioni rimaste ferme a lungo.

Il terzo “regalo” ha un profilo più amministrativo, ma non meno strategico. Il 29 dicembre il Comune procederà all’acquisto dell’immobile Inps di via Romagnosi. Un’operazione che, nelle intenzioni dell’amministrazione, punta ancora una volta alla restituzione di spazi alla fruizione pubblica, ampliando il patrimonio comunale e aprendo a nuove possibilità di utilizzo per la città.

Tre annunci diversi, un’unica visione: lavorare in sinergia per ricucire luoghi e funzioni, restituendo a Messina spazi in cui incontrarsi, progettare, socializzare. Un messaggio che va oltre il calendario delle feste e prova a dare concretezza all’idea di una città che riparte dai suoi vuoti per costruire nuove opportunità.