L’intervista all’assessore Enzo Caruso
Intervista a Padre Antonello Angemi
MESSINA – Uno spettacolo antico quanto il mare che lo accoglie, un rito tramandato nei secoli che racconta la lotta tra uomo e natura, tecnica e istinto. La caccia al pescespada nello Stretto di Messina non è solo un’attività di pesca: è cultura, identità, tradizione popolare. A Ganzirri, nel cuore della zona nord, rivive attraverso “Xiphias”, rievocazione scenica che sabato 26 e domenica 27 luglio trasformerà il Lago Grande in un palcoscenico sospeso tra storia e leggenda.
Feluca e luntro torneranno a solcare l’acqua in una narrazione collettiva che affonda le radici nei secoli. Già tra il XVII e il XV secolo a.C. la cosiddetta “caccia di mare” – con l’arpione come unica arma – attirava l’attenzione di viaggiatori e studiosi, fino a diventare uno spettacolo cui partecipavano nobili e forestieri. Una pratica talmente unica da essere descritta dal gesuita Atanasio Kircher come caso senza eguali in Europa. Il momento clou era la “cardata d’a cruci”, rito che sanciva la cattura con formule e gesti codificati, tramandati per generazioni nei borghi marinari dello Stretto.
L’evento, promosso dal Comune e dalla Città Metropolitana, vedrà il coinvolgimento delle associazioni locali, della parrocchia di San Nicola e del gruppo TodoModoTV, già protagonista della prima edizione del 2023. A presentarlo, a Palazzo Zanca, il sindaco Federico Basile e l’assessore alle Politiche Culturali e Tradizioni Popolari Enzo Caruso, che hanno sottolineato il valore dell’iniziativa anche in chiave turistica e identitaria.
Tradizione e racconto identitario
“La pesca del pescespada – ha spiegato il sindaco Basile – è un patrimonio vivo che va custodito e raccontato, specie alle nuove generazioni e a chi arriva da fuori. Messina deve riscoprire la propria vocazione marinara anche attraverso eventi che celebrano i suoi borghi e le sue barche storiche”. Per l’assessore Caruso, si tratta di “un’iniziativa che unisce tradizione, promozione turistica, sostenibilità e cultura gastronomica: un’occasione per valorizzare il territorio e il potenziale del lago di Ganzirri”.
Tra i protagonisti della manifestazione anche il giornalista Attilio Borda Bossana, direttore del Centro Studi Territoriale dell’Accademia Italiana della Cucina – Delegazione di Messina, che curerà una mostra e interverrà sul valore culturale e alimentare della pesca del pescespada. In prima linea anche padre Antonello Angemi, parroco della chiesa di San Nicola, che celebrerà la messa conclusiva sul lago e ha evidenziato come “questa iniziativa esalti il territorio e la sua comunità, rivolgendosi però all’intera città”.
Tra i promotori figurano Antonella Sidoti, presidente della Fondazione Albatros, che interverrà su cucina salutistica e futuro sostenibile; Nello Cutugno, presidente della Pro Loco Capo Peloro, impegnato nella valorizzazione delle tradizioni locali; Rosario Caracciolo, referente del Gruppo storico di Mili San Pietro, che curerà la parte scenica della rievocazione; Josè Villari, editore di TodoModo, voce narrante dell’evento; e Maria Tiziana Sidoti, direttrice di TodoModo, che modererà il convegno di apertura.
Tra i momenti centrali, la rappresentazione scenica della caccia al pescespada, con la chiamata dei pescatori, l’arrivo delle imbarcazioni tradizionali, l’avvistamento e l’inseguimento del pescespada simbolico, fino al rito finale e alla festa. A completare il percorso, una gara di canottaggio tra equipaggi locali, mostre, proiezioni e spettacoli folk. Ganzirri, per due giorni, tornerà a parlare con la voce dei suoi pescatori, delle sue acque, delle sue leggende. E il pescespada, stavolta, non finirà davvero arpionato, ma rivivrà nell’immaginario collettivo, più vivo che mai.

