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VIDEO L’Etna visto dal cielo, il racconto di Pio Andrea Peri: “Un viaggio tra fuoco e magia”

Il content creator, fotografo e videomaker di Taormina ha realizzato un video con il drone mercoledì 20 agosto: "Ogni volo è una sfida, ogni inquadratura un sogno che si realizza"

L’Etna, il gigante di fuoco che domina la Sicilia, non smette mai di stupire. Ma osservato dall’alto, attraverso l’occhio di un drone, rivela un fascino ancora più intenso, capace di togliere il fiato. È questa la prospettiva che ha scelto di raccontare Pio Andrea Peri, content creator, fotografo e videomaker di Taormina, autore di un video realizzato mercoledì 20 agosto.

“L’Etna è pura magia – racconta Peri –. Con il mio drone ho catturato ogni dettaglio: la potenza dei crateri, i fiumi di lava che raccontano storie millenarie, i colori che danzano tra il nero della roccia e l’azzurro del cielo. Questa non è solo una ripresa, è la mia passione che prende vita”.

Nel suo lavoro, lo sguardo tecnico si unisce all’emozione. “Ogni volo è una sfida, ogni inquadratura un sogno che si realizza – spiega –. Voglio portarvi con me in questo viaggio, farvi respirare la potenza e la bellezza di un vulcano che è simbolo della nostra terra. Mi piacerebbe sapere qual è il vostro angolo preferito dell’Etna o quale meraviglia vorreste vedere ripresa dal mio drone”.

Il racconto di Peri è un invito a guardare con occhi nuovi un patrimonio naturale unico al mondo, in cui la forza della natura si fonde con la creatività dell’uomo. Scopriamo così un modo diverso di ammirare l’Etna, il vulcano che domina la Sicilia orientale: guardarlo dall’alto, seguendo il profilo dei crateri e i disegni della lava che attraversano i versanti.

Mentre le immagini restituiscono l’essenza del vulcano, i dati scientifici descrivono la sua attività in corso. L’osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha comunicato che attualmente sono aperte tre bocche effusive. L’ultima si è formata sul fianco meridionale del cratere di Sud-Est a circa 3.200 metri di quota, alimentando una colata lavica che si dirige verso sud-ovest. Restano attivi anche i due condotti già noti, situati a 3.100 e 2.980 metri. “Al cratere di Sud-Est – sottolineano i ricercatori – prosegue l’attività stromboliana, accompagnata da emissioni di cenere che si disperdono rapidamente nell’atmosfera”.