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Artisti per la Pace a Roccalumera, la testimonianza di Boris Vitlačil e l’appello per un Coordinamento No Riarmo

In piazza SS. Crocifisso l’attivista della Global Sumud Flotilla ha raccontato Sarajevo sotto assedio e Gaza oggi, tra musica e riflessioni sul diritto alla pace

ROCCALUMERA – Piazza SS. Crocifisso si è trasformata in un grande spazio di condivisione e riflessione con l’iniziativa “Artisti per la Pace”, promossa dalla Parrocchia S. Maria della Catena. La serata ha avuto come momento centrale la testimonianza di Boris Vitlačil, attivista italo-bosniaco della Global Sumud Flotilla, che il prossimo 4 settembre salperà da Siracusa e Catania verso Gaza. La sua presenza è stata resa possibile grazie al Comitato per il sostegno al Popolo Palestinese, attivo sul territorio già da oltre un anno.

La Global Sumud Flotilla, missione civile internazionale composta da attivisti, medici, giornalisti e artisti, rappresenta il più imponente tentativo marittimo mai realizzato per forzare l’assedio e aprire un corridoio umanitario stabile verso Gaza. Vitlačil ha raccontato con emozione la sua esperienza diretta: “Porto con me i ricordi di Sarajevo sotto assedio: bambini che giocano sotto i bombardamenti, occhi vuoti e fame normalizzata. Gaza oggi non è molto diversa. La flottiglia non è una sfida, ma un dovere: un atto di coscienza civile per affermare il diritto umanitario quando le istituzioni falliscono”.

Accanto alla sua voce si sono alternati contributi di artisti e musicisti locali e gli interventi di Nicola Candido, esperto di relazioni internazionali e componente del Cpn di Rifondazione Comunista, Stefania De Marco, Coordinamento No Riarmo, e del medico Damiano Rigano. Candido ha ripercorso la storia della questione palestinese, sottolineando le radici coloniali e le responsabilità delle potenze occidentali. La riflessione si è poi spostata sul contesto europeo, con il richiamo al progetto Rearm Europe, interpretato come segnale di una deriva militarista.

L’appello finale è arrivato da Stefania De Marco, che ha invitato la comunità a unirsi per costituire anche sul territorio un Coordinamento No Riarmo: “Ci appelliamo con tutta la nostra forza affinché le realtà associative e i singoli individui del territorio che credono nella pace si uniscano, creando anche qui da noi un Coordinamento No Riarmo per rilanciare i tre no: no al genocidio, no al riarmo, no alla guerra”. Un messaggio chiaro e incisivo, che ha trovato eco tra i presenti, rafforzando l’idea che la pace debba essere costruita dal basso, come processo di giustizia e responsabilità condivisa.