TAORMINA – Sale di tono, la mobilitazione sindacale a difesa della cardiochirurgia pediatrica di Taormina da parte della Uil e della Uil Fpl di Messina, che ribadiscono tramite un’assemblea sindacale istituita per martedì 16 settembre 2025 alle10.30 presso presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina, il loro “no” all’ipotesi di trasferimento del reparto presso l’ospedale Papardo di Messina.
Una presa di posizione netta e motivata dalla volontà di salvaguardare un centro altamente specializzato e strategico per l’intera rete sanitaria siciliana, riconosciuto da anni come punto di riferimento d’eccellenza anche oltre i confini regionali.
Un’eccellenza a rischio
La cardiochirurgia pediatrica di Taormina è considerata un presidio strategico per la sanità siciliana, con un bacino d’utenza che supera i confini dell’Isola, accogliendo piccoli pazienti provenienti da diverse aree del Mediterraneo. Le sue équipe multidisciplinari garantiscono da anni interventi complessi e salvavita, con standard qualitativi elevati riconosciuti a livello nazionale, che, secondo le sigle sindacali, potrebbero essere gravemente compromessi da qualsiasi progetto di trasferimento del centro, provocando effetti devastanti, sia sul piano sanitario che su quello economico ed occupazionale.
L’appello ai governi nazionale e regionale
“La presenza della cardiochirurgia pediatrica a Taormina è il frutto di anni di investimenti, professionalità ed impegno che ha consentito di garantire cure a centinaia di bambini, spesso provenienti da contesti fragili e svantaggiati – hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina e Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina –. Spostare il Ccpm dall’ospedale San Vincenzo, rischia di compromettere la tempestività e la qualità degli interventi chirurgici, generando enormi disagi per le famiglie e per i pazienti. Vi è inoltre il concreto rischio di disperdere un patrimonio di competenze unico ed eccezionale”
I due segretari hanno inoltre annunciato che, in occasione dell’assemblea del 16 settembre, verrà chiesto con forza ai governi nazionale e regionale di abbandonare qualsiasi progetto di chiusura o trasferimento, avviando invece un tavolo di confronto dedicato al potenziamento del centro, in linea con i bisogni reali dell’utenza e delle famiglie dei pazienti.
Una vertenza che chiama in causa la programmazione sanitaria regionale
La mobilitazione delle sigle sindacali riporta al centro del dibattito pubblico la necessità di una pianificazione sanitaria fondata su criteri di continuità assistenziale e valorizzazione delle eccellenze già presenti sul territorio. Spostare o depotenziare tale struttura, avvertono Uil e UIL Fpl, equivarrebbe a vanificare anni di investimenti e ad indebolire l’intera rete sanitaria regionale, soprattrutto in un settore così fondamentale, delicato e ad alta complessità, come quello della cardiochirurgia pediatrica.






