TAORMINA – Silenzio in aula, confusione in strada. Il tema del conferimento dei rifiuti a Taormina torna a infiammare il dibattito politico tra ordinanze che si sovrappongono, comunicazioni discordanti e una maggioranza accusata di non ascoltare le proposte dell’opposizione. “Questa confusione non è frutto del caso — ha dichiarato Luca Manuli, consigliere comunale di Progetto Ricostruzione Taormina — ma di una precisa volontà politica”.
Al centro dello scontro c’è la gestione degli orari. In Consiglio, l’opposizione aveva presentato una mozione per prorogare il conferimento fino alle 7 del mattino, definita da Manuli “una soluzione lineare ed equilibrata”. La proposta è stata respinta. “La maggioranza ha risposto con un silenzio assordante — ha aggiunto — preferendo gli interessi del sindaco e non quelli dei cittadini. È l’ennesima dimostrazione di una politica miope, fatta di propaganda e slogan più che di risposte concrete”.
Il nodo di fondo resta il Piano ARO, lo strumento previsto dalla L.R. Sicilia n. 9/2010 che stabilisce modalità e orari di raccolta. Per Manuli “orari e regole non possono essere cambiati con ordinanze spot — ha proseguito — eppure a Taormina assistiamo a un fiume di provvedimenti che si sovrappongono, senza passaggi in Consiglio e senza approvazione regionale. Non è solo un metodo fragile: è il tentativo di esautorare Consiglio e città, concentrando tutto nelle mani del sindaco e delle partecipate. E i risultati, per la vivibilità, non arrivano”.
L’ultima ordinanza (n. 53/2025) introduce la fascia 00:00–01:00 per le utenze domestiche del centro. Dal testo si evince un orario integrativo e non sostitutivo: le disposizioni precedenti restano valide e la norma usa il termine “anche”. Se letta correttamente, la novità offrirebbe un piccolo aiuto ai residenti nel solo mese di ottobre, risultando di fatto irrilevante nell’orario invernale. Ma sulla comunicazione si apre un nuovo fronte: Asm, gestore del servizio, ha diffuso una grafica che presenta 00:00–01:00 come unica finestra utile, cancellando di fatto gli altri orari. Un messaggio in contrasto con lo stesso provvedimento che ha generato incertezza diffusa.
“Il risultato — ha sottolineato Manuli — è un cortocircuito istituzionale. Da una parte l’ordinanza dice una cosa, dall’altra l’azienda che gestisce il servizio ne comunica un’altra. E i cittadini restano intrappolati fra dirette autocelebrative, costosissime grafiche di Asm e ordinanze da interpretare e ricostruire”.
Non mancano i paradossi, come il vuoto normativo tra l’1:00 e l’1:30 di notte: in quella mezz’ora il conferimento risulta vietato, con il rischio di multe per chi deposita i rifiuti. “Una gestione raffazzonata — ha evidenziato — che scarica l’incertezza sempre e solo sui residenti”.
Critiche anche alle postazioni mobili. “In teoria potevano essere un aiuto — ha aggiunto — ma obbligare i cittadini a recarsi con il mastello RFID è una forzatura che trasforma il conferimento in una punizione quotidiana, penalizzando anziani e chi ha difficoltà a fare le scale con un mastello pieno. È l’ennesimo spot politico: utile a chi amministra più che a chi vive la città”.
La conclusione è netta: “Ordinanze che cambiano di continuo, regole ambigue, soluzioni raffazzonate: il caos amministrativo è evidente. Ma il dato più grave è l’esclusione della città e del Consiglio comunale dalle scelte. Continueremo a denunciare questa gestione e a chiedere soluzioni vere, perché questa politica e questa amministrazione non sono al servizio della città”.






