PALERMO – Un biglietto della lotteria, una girandola di equivoci e un messaggio che parla al cuore. L’operetta “Il 66 (Il biglietto vincente)” di Jacques Offenbach torna a rivivere, dall’8 novembre al 21 dello stesso mese e poi nuovamente dal 2 al 14 dicembre, nella suggestiva cornice della Sala Onu del teatro Massimo di Palermo. Una produzione frizzante e intelligente, inserita nella stagione Educational, che punta a far scoprire ai più giovani il gusto del teatro musicale e la sua capacità di raccontare con ironia e leggerezza le grandi verità dell’esistenza.
Un’operetta per i tempi moderni
Composta nel 1856, “Il 66” è una delle gemme meno note ma più brillanti del genio parigino Offenbach, maestro dell’ironia e del ritmo teatrale. Questa nuova edizione, curata dal Maestro Alberto Maniaci sul podio dell’orchestra del teatro Massimo, propone una rilettura musicale raffinata, con orchestrazione e arrangiamento realizzati dallo stesso direttore. Maniaci, docente di direzione d’orchestra al conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo, guida i musicisti in una partitura leggera e piena di verve, che alterna brio, tenerezza e riflessione.
A dare forma scenica all’operetta è Salvatore Cannova, regista e drammaturgo palermitano tra i più interessanti della nuova generazione, che firma anche la traduzione ritmica del libretto insieme a Paolo V. Montanari. Con lui, una squadra artistica tutta siciliana, Roberto Tusa alle scene, Giusy Di Trapani ai costumi e Vincenzo Traina alle luci.
La leggerezza dell’inganno e la ricchezza degli affetti
La vicenda, ambientata tra le montagne del Tirolo, ruota attorno a due giovani artisti di strada, Frantz e Grittly, la cui quotidianità viene sconvolta dall’incontro con il mercante Bertoldo. Un biglietto della lotteria, apparentemente vincente, innesca una serie di fraintendimenti e menzogne che finiscono per svelare, tra risate e colpi di scena, la vanità dei sogni di facile ricchezza. Sul palcoscenico, le repliche vedranno alternarsi Samuele Di Leo e Alfonso Zambuto nel ruolo di Frantz, Fabiola Galati e Federica Foresta in quello di Grittly, Giovanni Palminteri e Nicola Ciancio nei panni del subdolo ma irresistibile Bertoldo.
“La vera ricchezza è negli affetti”
“Offenbach ci ricorda cosa significa essere davvero ricchi — spiega Cannova —: non nel possesso, ma nei legami. Ho voluto portare in primo piano questa morale, che oggi più che mai parla alle nuove generazioni”. Formatasi alla Scuola dei mestieri dello spettacolo del teatro Biondo, sotto la direzione di Emma Dante, Cannova continua con questo lavoro un percorso di teatro a forte impatto sociale, che unisce qualità artistica e riflessione etica.
Un teatro che educa divertendo
Pensato per un pubblico di ragazzi dagli 8 ai 15 anni, lo spettacolo rientra nel progetto Educational del teatro palermitano, nato per avvicinare i giovani all’opera e alla musica attraverso esperienze dirette e coinvolgenti. Le matinée dedicate alle scuole da martedì a venerdì, ore 10.00 e 11.30 e le recite aperte al pubblico nel weekend ore 17.30 fanno di questa produzione un momento di incontro tra arte, educazione e divertimento.






