TAORMINA – L’ultima seduta del Consiglio comunale di Taormina, quella del 10 novembre, ha lasciato dietro di sé un clima di forte tensione. Progetto Ricostruzione Taormina (Prt) denuncia gli attacchi rivolti ai giornalisti, con espressioni come “carta igienica” indirizzate al loro lavoro, e l’insofferenza verso qualsiasi forma di critica. A intervenire sono stati Alessio Bonesoli, esponente di Prt, e il consigliere comunale del gruppo, Luca Manuli, richiamando “il valore della libertà di informazione”. Bonesoli ha spiegato che “la stampa non è un bersaglio, è un presidio democratico” e che parole come “carta igienica – ha affermato – non sono una svista, ma un messaggio che delegittima chi informa2. Manuli ha aggiunto che “delegittimare la stampa non colpisce solo i giornalisti” e che molti cittadini – ha proseguito – iniziano ad avere timore a esporsi, firmare una petizione o anche solo fare domande, segnale di un clima che per Prt rischia di minare la qualità della vita democratica in città”.
Partecipate nel mirino: “Non possono esistere zone d’ombra”
Nel corso della seduta è emerso anche il tema delle società partecipate, un ambito che Prt ritiene “necessiti di piena trasparenza per evitare conflitti e ambiguità”. Bonesoli ha richiamato quanto evidenziato in Aula da Manuli, ricordando che “non possiamo accettare che le partecipate diventino uno strumento politico” e che “quando emergono rapporti di parentela nell’orbita delle società – ha proseguito – è doveroso pretendere massima chiarezza per garantire libertà di giudizio del Consiglio e fiducia della comunità”. Manuli ha ribadito che “questo sistema di partecipate, alla luce delle nomine e degli incarichi assegnati, si è già rivelato per ciò che temevamo” e che esistono responsabilità politiche “che non possono più essere eluse”. Bonesoli ha concluso affermando che “un modo di fare politica che deride il dissenso, usa le partecipate come leve di potere e lascia zone d’ombra allontana le persone dalle istituzioni” e che Taormina “merita regole chiare, trasparenza e rispetto per trasformare lo sdegno in partecipazione e la partecipazione in buon governo”.






