MESSINA – Oltre 106 milioni di euro per rendere più sicuri e moderni gli istituti superiori della Città metropolitana. È il quadro illustrato nella Sala Ovale di Palazzo Zanca durante la conferenza dedicata all’edilizia scolastica, un appuntamento che ha permesso di fare il punto su programmazione, appalti, cantieri e sullo stato degli interventi in tutto il territorio. Nel corso dell’iniziativa è stata inoltre ufficializzata una nuova adesione al progetto di Buona Amministrazione “Messina 2027/2032 – Il futuro inizia oggi”, con l’ingresso nella lista che sostiene il sindaco Federico Basile dell’ex soprintendente Mirella Vinci.
Lo stato degli interventi e la ricostruzione del percorso avviato nel 2018
Il sindaco Federico Basile ha presentato i numeri complessivi delle risorse destinate all’edilizia scolastica: 106.812.463 euro in totale, di cui 13 milioni in progettazione, 85 milioni già appaltati e 79 milioni relativi a lavori consegnati o in corso negli istituti superiori della città e degli altri 107 comuni della provincia. Un risultato che il primo cittadino ha definito frutto di un cambio di metodo avviato nel 2018.
“Il 3 agosto 2018 – ha ricordato Basile – è la data in cui tutto è cambiato. Con l’ordinanza firmata dall’allora sindaco metropolitano Cateno De Luca iniziò una stagione nuova, nella quale la politica ha deciso di assumersi la responsabilità di verificare, programmare e intervenire. Ciò che oggi presentiamo è il risultato di una visione che ha sostituito l’emergenza con la normalità. Negli ultimi sei anni abbiamo recuperato 106 milioni di euro per gli istituti superiori di tutta la provincia, avviando adeguamenti sismici, interventi tecnico-funzionali e manutenzioni straordinarie”.
Il direttore generale della Città metropolitana, Pippo Campagna, ha evidenziato la fase più complessa: quella della trasformazione dei progetti in cantieri. “Interveniamo in edifici che continuano a ospitare quotidianamente attività didattiche – ha affermato – e questo richiede programmazione attenta e capacità di minimizzare i disagi. Questi lavori garantiranno sicurezza per i prossimi trent’anni.”
Una ricostruzione delle origini del percorso è arrivata da Salvo Puccio, già direttore della Città metropolitana, che ha ricordato come nel 2018 la situazione fosse critica: mancavano certificazioni, fascicoli completi e verifiche sismiche. “Candidammo ogni possibile progetto – ha spiegato – dai bandi Miur al Pnrr fino ai fondi nazionali. Tutti vinti. La vera sfida oggi è mettere a terra le opere, e questo impone scelte difficili ma necessarie: spostamenti temporanei, doppi turni, aule cuscinetto. Sulla sicurezza non si può arretrare.”
A ricostruire nel dettaglio il quadro ereditato nel 2018 è stato l’on. Cateno De Luca, che allora guidava la Città metropolitana. “Abbiamo trovato 65 plessi privi di fascicolo completo – ha spiegato – con 44 scuole senza certificazione antincendio, 51 senza vulnerabilità sismica, 32 con impianti solo parzialmente conformi. Il bilancio era bloccato e l’ente in un vicolo cieco. L’ordinanza del 3 agosto fu una scelta dura ma indispensabile. Oggi tutti i numeri illustrati sono contenuti nelle relazioni ufficiali: chi vuole contestare lo faccia su quelle. Messina è diventata un modello nazionale di performance amministrativa.”
De Luca ha poi indicato la necessità di continuità politica: “Dobbiamo smettere di demolire ciò che funziona. Questo percorso va completato. Per questo dico con chiarezza che un Basile bis è necessario.”
Il deputato regionale Giuseppe Lombardo ha evidenziato il salto di qualità rispetto al passato: “Per anni si è proceduto con mutui e interventi tampone. Oggi l’ente intercetta bandi, risorse europee e Pnrr senza indebitarsi. È una svolta che ricade direttamente sulla qualità dell’offerta formativa”.






