SiciliaSpettacoli
Spettacoli

VIDEO Silvia Mezzanotte apre “Taormina Christmas Dream” con un omaggio raffinato alle grandi voci femminili

Un recital elegante e intenso al Palacongressi, tra ricordi personali, voci indimenticabili e un messaggio dedicato alla forza delle donne. Quel festivalbar con i Matia Bazar al Teatro Antico che l'ha legata per sempre a Taormina...

TAORMINA – Silvia Mezzanotte ha aperto il Natale a Taormina con un concerto elegante e ricco di qualità al Teatro del Palacongressi. L’artista ha portato in scena “Le mie regine”, un recital che unisce parole e musica e che rende omaggio alle grandi interpreti che hanno segnato la sua carriera. Nel corso della serata ha salutato Taormina e i taorminesi con affetto, condividendo un ricordo che la lega profondamente alla città. Ha raccontato il Festivalbar di circa cinque lustri fa, quando appariva sul palco con i Matia Bazar, un momento che definisce indelebile. Ha ricordato anche un frammento di vita personale legato a un grande amore e a un panorama che non ha mai dimenticato: la baia, l’Etna e una colata lavica che, allora, le apparve come uno spettacolo unico.

A fare gli onori di casa sul palco sono state le consigliere comunali Elisa Cappello e Lucia Esposito, che hanno introdotto l’artista davanti a un pubblico attento. In sala era presente anche l’assessore agli Spettacoli, Jonathan Sferra, che ha sottolineato il valore dell’appuntamento inaugurale.

“Silvia Mezzanotte – ha detto l’assessore – ha illuminato Taormina Christmas dream. Una delle voci più straordinarie della musica italiana ha emozionato con ‘Le mie regine’: un omaggio potente e raffinato alle grandi donne della musica – ha spiegato –, da Mina a Noa, da Mia Martini a Liza Minnelli, da Adele ad Anna Magnani, da Marilyn Monroe a Nilla Pizzi, da Ornella Vanoni a Maria Callas”.

Essendo l’evento che ha aperto il programma natalizio della città, non sono mancati i brani a tema. Tra questi, “Still night”, eseguito in una versione intensa, che ha rappresentato un inno alla pace, perfettamente in linea con l’atmosfera della serata.

La forza del jazz e la costruzione di un nuovo suono

Oltre ai racconti, il concerto ha confermato l’impronta jazzistica che caratterizza la nuova fase artistica di Silvia Mezzanotte. L’intesa con Pino De Fazio al pianoforte, Luca Cantelli al contrabbasso e Lele Veronesi alla batteria ha dato forma a un suono elegante, morbido e al tempo stesso ricercato. Gli arrangiamenti, costruiti insieme ai tre musicisti, hanno valorizzato ogni brano con variazioni leggere e mai invasive. “Con loro posso spingermi oltre – ha spiegato –. Il jazz mi permette di respirare dentro le canzoni. Di farle mie senza tradirle”.

La scelta di una formazione essenziale ha esaltato la voce della cantante, che si è mossa con naturalezza tra registri diversi, mostrando una maturità interpretativa che si è rivelata uno dei punti più apprezzati della serata. Il pubblico ha seguito ogni passaggio con attenzione, lasciandosi guidare da atmosfere intime e da improvvisazioni misurate, perfettamente coerenti con il taglio narrativo del recital.

Il racconto delle “regine” e un legame che attraversa gli anni

Nel cuore del recital, Mezzanotte ha spiegato la genesi dello spettacolo. “Le mie regine – evidenzia – è un viaggio nel mio vissuto artistico e umano. È femminile, emozionante e anche divertente. Nasce dal desiderio di ringraziare le donne che, senza saperlo, mi hanno insegnato a credere in me stessa”. Ha ricordato la sua timidezza da bambina e la sensazione di sentirsi protetta dalle voci delle artiste che ascoltava. “Mi dicevo: se ce l’hanno fatta loro, posso farcela anch’io”.

Il recital ha dato spazio a aneddoti e storie legate alle sue icone musicali. Ha parlato di Mina come di un faro artistico. Di Mia Martini ha ricordato la delicatezza e la sorprendente comicità. Ha evocato Milva, Nilla Pizzi e Maria Callas, di cui propone una versione ironica dell’Habanera, trasformata in un vademecum sui registri vocali. Ha reso omaggio anche a Ornella Vanoni con “La voglia, la pazzia”, scelta per la sua impronta autoironica. E ha spiegato che ogni storia è un ponte tra passato e presente. “Dietro ogni brano – ha detto – c’è una vita che merita di essere raccontata”.

Il ritorno alle origini e il segno dei Matia Bazar

L’artista ha dedicato un passaggio al suo percorso con i Matia Bazar. Ha ricordato gli anni che l’hanno resa conosciuta al grande pubblico e ha eseguito alcuni dei brani più attesi. Tra questi, “Vacanze romane”, proposto in una versione che ha unito rispetto per la tradizione e delicate variazioni jazz. “È una canzone che porto dentro – ha detto –, un frammento della mia storia. Ogni volta che la canto ritrovo un pezzo di me”.

Accanto ai successi del gruppo, la cantante ha riproposto anche “Brivido caldo” e altri brani che hanno segnato la sua identità vocale. Il pubblico ha accolto queste pagine con entusiasmo, riconoscendo la continuità tra la sua storia di ieri e la sua ricerca musicale di oggi.

La serata si è conclusa con un lungo applauso. Un finale che ha unito memoria e futuro, riportando in scena un’artista capace di attraversare generi, epoche e sensibilità diverse. E che, con “Le mie regine”, ha consegnato a Taormina un racconto intimo e al tempo stesso universale.