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INTERVISTE Cena solidale a Nizza, la comunità sostiene il sogno del bar inclusivo

Al centro autismo di Nizza di Sicilia una serata partecipata e di forte valore sociale ha raccolto fondi e rinnovato l’impegno collettivo per l’apertura dei due locali inclusivi a S. Teresa di Riva e Messina, dove i ragazzi delle associazioni saranno protagonisti del loro futuro lavorativo

NIZZA DI SICILIA – Una serata che unisce gusto, solidarietà e un’idea precisa di futuro. La cena solidale “La buona tavola”, organizzata al Centro autismo di Nizza di Sicilia, ha rappresentato un momento di grande partecipazione e di concreta vicinanza ai ragazzi dell’associazione Autismo Onlus, impegnati in un percorso che li condurrà all’apertura di un bar inclusivo a S. Teresa di Riva, affiancato da un secondo locale a Messina. L’obiettivo è ambizioso e profondamente sociale: offrire ai giovani con autismo e altre disabilità una reale opportunità di lavoro, restituendo loro autonomia, competenze e dignità professionale.

L’evento ha richiamato famiglie, cittadini, volontari e numerose realtà associative che, attraverso la loro partecipazione (al di là delle presenze), hanno contribuito a rafforzare il senso di comunità attorno a un progetto considerato da molti un vero “cambiamento culturale” per il territorio. Le donazioni raccolte rappresentano un tassello fondamentale per avvicinare l’apertura di questi spazi inclusivi, che saranno luoghi di lavoro ma anche simboli di integrazione e crescita personale. Non solo solidarietà, dunque, ma una responsabilità condivisa che la comunità ha voluto ribadire con forza.

Alla serata hanno preso parte diverse associazioni: la Fidapa S. Teresa-Val d’Agrò rappresentata dalla presidente Barbara Valenti e da Osannà Rifatto, la Fidapa Messina, i Lions club di S. Teresa di Riva e Roccalumera-Quasimodo, Taormina e Letojanni, il Rotary Taormina, oltre alle associazioni Tarc, Aidm e “Incanto di Adriano”. Presenti anche Carmelo Caporlingua, presidente dell’Associazione autismo onlus Nizza di Sicilia; Danilo Rizzo, componente il direttivo dell’Associazione autismo onlus Nizza di Sicilia, il dottore Ulderigo Diana, presidente dell’associazione “Vivere insieme” ed il presidente del Consiglio comunale di Nizza, Gaetano Scarcella.

L’inclusione come impegno collettivo
Nel corso della serata la presidente della Fidapa di S. Teresa di Riva, Barbara Valenti, ha sottolineato il valore sociale dell’iniziativa: “Questa cena è stata ideata per aiutare questi ragazzi ad aprire questo bar a Santa Teresa – ha spiegato – perché rappresenta la vera inclusione nella società. La vera integrazione passa dal lavoro: questi giovani già fanno tantissime attività, dal teatro alla ceramica, ma il lavoro è una condizione fondamentale. E questo bar non è importante solo per loro e per le famiglie, ma per tutta la comunità, perché una società inclusiva deve dare a ognuno le stesse opportunità”.

Valenti ha ricordato che i fondi raccolti potranno servire ad acquistare attrezzature necessarie come forni, frigoriferi o condizionatori, ma soprattutto a “tenere acceso un faro su una realtà che non può essere lasciata sola. Il cambiamento non è un’astrazione – ha detto – ma nasce da gesti concreti e da una comunità che sceglie di non voltarsi dall’altra parte”.

Il dottore Ulderigo Diana, presidente dell’associazione “Vivere insieme”, ha raccontato il percorso formativo dei giovani coinvolti, spiegando come il centro diurno stia preparando i ragazzi non solo a lavorare, ma a farlo da professionisti capaci di interfacciarsi con il territorio. “Non si può mandare un ragazzo a lavorare se prima non è in grado di competere con un normodotato – ha evidenziato – e qui il risultato è stato raggiunto. Li formiamo in attività come la gestione della biblioteca, che oggi è un lavoro complesso e connesso in rete. Lo stesso accade per la formazione che li porterà a lavorare nei bar inclusivi: stiamo preparando i migliori per le prime aperture, poi coinvolgeremo tutti”.

Un progetto che cresce tra competenze, normalità e futuro
Il componente del direttivo dell’Associazione autismo Nizza di Sicilia, Danilo Rizzo, ha espresso soddisfazione per la risposta del territorio, definendola “pazzesca e motivo di grande speranza”. I laboratori del centro diurno, basati sulla cucina, sulla ceramica e sulle arti, hanno rappresentato la base per un percorso formativo che ora diventa professionale. “Abbiamo creato luoghi di tante normalità – ha detto – dove ognuno porta la propria, in base alle proprie competenze. Nel locale che apriremo, ci saranno ragazzi che serviranno in sala, chi amerà cucinare, chi preparerà il caffè. Stanno diventando professionisti del settore come tutti gli altri”.

Rizzo ha spiegato che il progetto è inclusivo non solo per i ragazzi con autismo, ma per giovani con diverse disabilità provenienti da un ampio territorio, da Messina fino a Giarre. La formazione continua sarà garantita da esperti del settore, con un percorso strutturato in più step che accompagnerà i ragazzi dal laboratorio alla pratica lavorativa vera e propria.

Anche Carmelo Caporlingua, presidente dell’Associazione autismo di Nizza, ha ribadito l’importanza del progetto come naturale evoluzione del percorso riabilitativo: “Dopo la fase terapeutica è necessario ragionare su un progetto di vita che coinvolga i ragazzi sul piano formativo, lavorativo e sociale. Abbiamo pensato a due art-cafè: quello di Messina con una parte dedicata alla ceramica e una ristorativa, e quello di Santa Teresa più orientato alla ristorazione e alle attività artistiche esperienziali”.

Caporlingua ha spiegato che l’iter per l’apertura dei locali è complesso, sia per le autorizzazioni che per gli investimenti in impianti e attrezzature, e che le donazioni raccolte rappresentano un sostegno fondamentale. Prossimi appuntamenti saranno nuove iniziative di beneficenza e una tre giorni di mercatini nella zona di Casa Pinta, sempre a Nizza, per continuare a finanziare e far conoscere un progetto che vuole dare ai giovani la possibilità di “sperimentare la normalità”. Il traguardo, per tutti, è uno solo: vedere presto inaugurati i due locali inclusivi, simbolo di un territorio che sceglie di crescere insieme.