MESSINA – Nessuna candidatura, nessun passo indietro rispetto al mandato ricevuto e una linea di continuità nella guida dell’Università di Messina. Giovanna Spatari chiarisce definitivamente la propria posizione e smentisce le voci che la vorrebbero pronta a un futuro in politica, confermando che resterà rettrice fino alla naturale scadenza del mandato, fissata al 2029. Il chiarimento arriva nel corso dell’incontro con la stampa per gli auguri natalizi al Rettorato, occasione nella quale la professoressa ha affrontato anche i temi più delicati che riguardano l’Ateneo, dal fronte giudiziario al futuro del Policlinico universitario.
La risposta alle indiscrezioni politiche è stata netta. Spatari ha spiegato di voler rispettare fino in fondo l’incarico conferitole dalla comunità accademica, ribadendo che il suo impegno resta esclusivamente legato all’università. Ha sottolineato di avere rispetto per il mondo politico ma di non aver mai fatto politica attiva, rivendicando una scelta di campo chiara: il suo “partito” è l’Ateneo, inteso come istituzione senza colori né bandiere, fondata sul lavoro quotidiano di docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti. Una posizione che ha voluto ribadire anche sul piano personale, escludendo qualsiasi campagna elettorale futura e rassicurando sia la famiglia sia l’intera comunità universitaria.
Nel corso dell’incontro, la rettrice ha affrontato anche il tema delle indagini che riguardano il recente passato dell’Università, a partire dal filone sui rimborsi che coinvolge l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea. Spatari ha richiamato il principio della fiducia nella magistratura, chiarendo che l’Ateneo non ha ricevuto comunicazioni ufficiali e ribadendo l’esigenza di distinguere le vicende giudiziarie dalle attività quotidiane dell’università. Alla città ha voluto lanciare un messaggio di continuità e affidabilità, sottolineando come l’Università di Messina sia composta da professionisti che lavorano con serietà e grande impegno e da studenti che possono contare su un sistema pronto a intervenire quando necessario.
Uno dei nodi più delicati resta quello del Policlinico universitario, alla luce dell’ormai certo addio del direttore generale Giulio Santonocito. La rettrice ha riconosciuto il lavoro svolto dal direttore uscente, giudicato positivo, e ha espresso l’auspicio che si proceda rapidamente alla nomina di un nuovo direttore generale, evitando soluzioni temporanee come il commissariamento. Un passaggio ritenuto fondamentale per garantire stabilità gestionale e continuità amministrativa a una struttura strategica per la sanità e la formazione universitaria.
Ampio spazio anche ai capitoli legati alle strutture. Per l’ex Banca d’Italia, Spatari ha confermato che l’edificio è pronto e che l’apertura è prevista entro la metà di gennaio, di fatto come naturale completamento degli obiettivi fissati per il 2025. Più complessa la situazione dell’ex Riviera, dove difficoltà strutturali e interventi di allargamento hanno rallentato il completamento dei lavori. Su questo fronte, però, la rettrice ha evidenziato la sinergia avviata con Amam e Comune, assicurando che l’obiettivo resta quello di rendere la struttura operativa per il prossimo anno accademico.
Infine, uno sguardo ai numeri della comunità studentesca. La crescita degli studenti internazionali è stata indicata come un risultato particolarmente significativo, frutto di una strategia che ha puntato sull’internazionalizzazione e sull’ampliamento dei corsi in lingua inglese. Una presenza che, secondo la rettrice, arricchisce la vita universitaria, anima gli spazi dell’Ateneo e rafforza il ruolo dell’Università di Messina come luogo aperto e competitivo nel panorama accademico.






