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cultura & spettacoli

Santi Scarcella al Teatro Vittorio Emanuele di Messina con “Zattere nel mare”: sinfonia, parole e radici per una prima nazionale attesa

Dalla rete al palcoscenico: oltre un milione di visualizzazioni per “Cabbasisi” accompagnano la prima nazionale dello spettacolo

MESSINA – Un milione di visualizzazioni in pochi giorni non è soltanto un dato da social network, ma il segnale di un’attenzione che cresce e si consolida. La preview di “Cabbasisi”, nuovo singolo di Santi Scarcella, ha superato questa soglia diventando il preludio ideale alla prima nazionale di “Zattere nel mare”, in programma domani, martedì, 23 dicembre 2025, al Teatro Vittorio Emanuele. Dal digitale alla scena, il passaggio è naturale: il progetto nasce per essere condiviso dal vivo, nel tempo lento e profondo del teatro.

Al centro c’è uno spettacolo che sceglie la strada dell’incontro. Per la prima volta, l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, diretta dal maestro Alberto Maniaci, si fonde con la band storica di Scarcella, dando vita a un impasto sonoro che supera i confini dei generi. Sinfonia, jazz e canzone d’autore convivono senza gerarchie, seguendo una scrittura che privilegia l’ascolto e la narrazione. Sul palco, accanto a Scarcella alla voce, al pianoforte e ai synth, ci sono Nicola Costa alle chitarre, Francesco Luzzio al basso e Puccio Panettieri alla batteria, in un dialogo continuo tra struttura orchestrale e libertà espressiva.

Lo spettacolo si arricchisce di presenze che ampliano il racconto e ne rafforzano il respiro collettivo. L’attore Daniele Perrone accompagna alcuni passaggi con la forza della parola, mentre il coro di voci bianche dell’Istituto comprensivo di Tortorici introduce un elemento di purezza e partecipazione. A tessere il filo con la tradizione popolare è Gemino Calà, polistrumentista capace di evocare paesaggi arcaici attraverso friscalettu, marranzano e zampogna, strumenti che diventano memoria sonora e identità.

“Cabbasisi”, il brano che ha acceso l’attenzione del pubblico, è anche una dichiarazione di poetica. Il videoclip, girato ad Assisi, si muove sui temi francescani della povertà e della fratellanza, scegliendo però un linguaggio diretto, volutamente spiazzante. L’espressione popolare resa celebre da Andrea Camilleri viene caricata di un significato nuovo: non semplice sfogo, ma presa di posizione contro la superficialità e l’indifferenza. “Recuperare il siciliano significa restituire dignità alla parola, alla lingua viva del popolo – spiega Scarcella – quella stessa che Dante riconobbe come base del volgare italiano, nei sonetti messinesi del XIII secolo che diedero origine alla Scuola poetica siciliana. Non è volgarità: è verità, è cultura che torna a essere carne e spirito”.

Il debutto di Messina rappresenta l’avvio di un percorso destinato a proseguire nei teatri italiani. Dopo il Teatro Vittorio Emanuele, “Zattere nel mare” farà tappa al Teatro Trianon di Napoli il 18 aprile 2026, per poi raggiungere Roma e Milano. Una tournée che conferma la vocazione nazionale del progetto e la sua capacità di parlare a pubblici diversi, mantenendo intatta la propria coerenza artistica. A Messina, però, tutto comincia: tra numeri che raccontano un successo e un palcoscenico che restituisce senso e profondità alla musica.