politica

“Caro Cateno le distanze tra noi sono siderali”. Il deputato regionale La Vardera lascia Sud chiama Nord

Si unisce al gruppo misto: "Farò la mia traversata nel deserto"
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PALERMO – Ismaele La Vardera, deputato regionale siciliano, ha annunciato la sua uscita dal movimento “Sud chiama Nord” guidato da Cateno De Luca. In una dichiarazione carica di emozione e riflessioni amare, La Vardera ha spiegato le ragioni della sua decisione, evidenziando un netto allontanamento politico e umano da De Luca e dal gruppo dirigente. “Ringrazio il movimento e Cateno De Luca – ha affermato – ma è giunto il momento che le nostre strade si dividano, almeno per ora”.

La rottura sembra essere maturata nel corso di una serie di recenti eventi che hanno fatto emergere profonde divergenze, non solo di strategia politica, ma anche di metodo. La Vardera ha sottolineato come, durante una riunione avvenuta sabato scorso, abbia compreso la distanza incolmabile tra la sua visione e quella del leader del movimento. “Nessun dialogo, nessun confronto – ha raccontato –. Senza avvisare, Cateno ha deciso con il resto della deputazione di tracciare il futuro del partito. Mi sono trovato di fronte a decisioni già prese, senza possibilità di condivisione”.

Le tensioni sembrano essere culminate nelle dichiarazioni di De Luca, il quale avrebbe lasciato intendere una possibile apertura verso i partiti della maggioranza regionale. La Vardera, che si è sempre mostrato critico nei confronti del governo Schifani, ha ritenuto inaccettabile questa linea, ribadendo che “avrei detto lo stesso anche se al governo ci fossero stati il Partito democratico o il Movimento 5 Stelle”. Parole che, per il deputato, confermano un’inconciliabilità di visione con il leader di Sud chiama Nord.

Con “un pizzico di commozione e affetto”, La Vardera ha quindi scelto di prendere una strada diversa, unendosi al gruppo misto all’Assemblea Regionale Siciliana. Nonostante la decisione, ha voluto esprimere gratitudine per i colleghi deputati e i collaboratori del gruppo. La sua uscita segna una tappa importante nel panorama politico siciliano, in particolare per il movimento fondato da De Luca, che perde uno dei suoi volti più riconoscibili.