MESSINA – Tra baracche che ancora ospitano famiglie, pali della luce incastonati dentro le abitazioni e una cabina elettrica spuntata nel cuore di una delle tante costruzioni fatiscenti, Messina prova a scrollarsi di dosso decenni di degrado. Questa mattina, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, Alessandro Battilocchio, ha visitato alcune delle aree simbolo del risanamento urbano, accompagnato dalla sottosegretaria Matilde Siracusano e dal sub commissario Marcello Scurria.
Il sopralluogo ha toccato Fondo Fucile e via Rosso da Messina, un tempo epicentri del dramma delle baraccopoli e oggi teatro di un lento ma progressivo cambiamento. “Questa è una delle 80 baraccopoli di Messina – ha dichiarato Battilocchio – un problema che conosco grazie alla collega Siracusano e all’azione legislativa del Risana Messina. Siamo di fronte a una situazione complessa, ma percepisco un’idea di movimento. Questo modello va approfondito perché potrebbe essere replicato in altre aree del Paese”.
La visita ha acceso i riflettori su contraddizioni ancora evidenti: mentre alcune aree sono state liberate e riqualificate, altre mostrano l’urgenza di interventi. “Ce la faremo a mettere la parola fine su questo strazio – ha aggiunto Siracusano – il modello Messina è un progetto che guarda oltre l’emergenza abitativa, puntando sull’inclusione sociale. È un’esperienza da esportare”.
L’azione della Commissione non si fermerà qui. Battilocchio ha annunciato che l’intera delegazione tornerà a Messina all’inizio del 2025 per una missione dedicata a valutare lo stato di avanzamento del risanamento. Intanto, resta la sfida di chiudere il capitolo delle baraccopoli, restituendo dignità a una città che porta ancora i segni di un passato da cui è difficile affrancarsi.