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Sicilia, al via il nuovo Piano rifiuti: oggi l’ok della giunta Schifani

Mira a raggiungere il 65% di recupero dei rifiuti urbani, eliminare i trasferimenti fuori regione e ridurre del 40% i costi di trattamento, stimando un risparmio annuo di circa 150 milioni di euro
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PALERMO – La Regione Siciliana si appresta a discutere il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, che prevede un ampio rinnovamento nel sistema di trattamento e smaltimento dei rifiuti. Tra i punti principali del piano, la costruzione di due termovalorizzatori pubblici, a Palermo e a Catania, e un complesso di nuovi impianti: 31 strutture per il compostaggio (di cui 14 nuove), 24 biodigestori (20 dei quali di nuova realizzazione) e 16 piattaforme pubbliche per la selezione e il recupero, che andranno a sostituire i vecchi impianti Tmb.

Il progetto mira a raggiungere il 65% di recupero dei rifiuti urbani, eliminare i trasferimenti fuori regione e ridurre del 40% i costi di trattamento, stimando un risparmio annuo di circa 150 milioni di euro. Inoltre, punta a limitare il conferimento in discarica al 10% dei rifiuti prodotti, in linea con gli obblighi previsti dalla normativa europea.

«L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile. Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente. Offriamo dunque una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici».

Le aree destinate ai termovalorizzatori sono già state individuate: il sito di Bellolampo, a Palermo, e l’area industriale di Catania. I due impianti, finanziati con fondi già stanziati nell’ambito dell’Accordo di coesione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno 50 Megawatt di energia.

Foto: Renato Schifani