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INTERVISTE Emozione, lacrime e silenzio: il Palasport di Furci intitolato a Lorena Quaranta

Memoria e impegno contro il femminicidio. Cerimonia intensa e significativa: istituzioni, scuole e cittadini uniti nel ricordo della giovane studentessa uccisa nel 2020

FURCI SICULO – Una scritta nera su fondo giallo, forte, chiara, irremovibile: PalaLorenaQuaranta. Da oggi è questo il nome del Palasport di Furci Siculo, nel messinese. Un’intitolazione che non è solo un atto formale ma un gesto collettivo, sentito, carico di significati. Una presa di posizione netta di un’intera comunità che ha deciso di ricordare con forza e rispetto Lorena Quaranta, la giovane studentessa di medicina uccisa dal compagno nella notte del 31 marzo 2020.

Lacrime e silenzio hanno accompagnato l’inaugurazione di questa mattina, davanti ai genitori di Lorena, papà Enzo e mamma Cinzia, circondati dall’abbraccio di Furci e del comprensorio jonico. La delibera che sancisce l’intitolazione è stata approvata dalla Giunta nelle stesse ore della cerimonia, che si è tenuta dinanzi all’ingresso dell’impianto sportivo, ora luogo simbolico di memoria e speranza.

Presenti, tra le autorità civili e militari, la prefetta di Messina Cosima Di Stani, il questore Annino Gargano, la rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari, il sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia, il sindaco di Favara – città d’origine di Lorena – Antonio Palumbo, il sindaco metropolitano Federico Basile, il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Taormina Domenico Tota, la presidente del Centro antiviolenza “Al tuo fianco” Cettina La Torre, la senatrice Dafne Musolino e la deputata nazione del Pd Stefania Marino.

A fare da cornice all’evento, le atlete dell’Amando Volley, squadra di Serie B1 femminile, con il tecnico Gianpietro Rigano e i dirigenti della società, che hanno accolto i presenti con uno striscione carico di significato e la presenza composta, simbolo dello sport che educa e ricorda.

Accanto alle autorità, c’erano anche gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti dell’Istituto comprensivo di Roccalumera e Santa Teresa di Riva, insieme a quelli dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Salvatore Pugliatti” di Furci. Una presenza viva, fondamentale, quella del mondo della scuola: segno di un impegno educativo condiviso che parte proprio dai più giovani.

Lorena non è mai stata dimenticata. Il suo nome vive nelle iniziative promosse dall’Università che la proclamò dottoressa in Medicina con 110 e lode nel 2020, nei luoghi che le saranno dedicati, come il cortile del Rettorato e nelle manifestazioni civili e sociali che la ricordano. A Furci, già negli anni scorsi, le era stata dedicata una panchina rossa. Oggi il Palasport diventa un nuovo punto fermo, un presidio di memoria permanente.

Quella scritta nera sul fondo giallo ora parla a tutti. Parla di dolore e di speranza, di ciò che è stato e di ciò che non dovrà mai più accadere. Lorena Quaranta, da oggi, vive anche qui. Nelle partite, negli allenamenti, nei passi e nei sogni di chi varcherà quella soglia.