PALERMO – Dopo vent’anni di assenza dalle scene palermitane, Salome, capolavoro in un atto di Richard Strauss ispirato all’omonimo dramma di Oscar Wilde, si appresta a tornare in scena al teatro Massimo. Un evento che si propone di andare ben oltre la dimensione dello spettacolo, rappresentando una vera e propria operazione culturale che restituisce al pubblico un’opera disturbante, visionaria, simbolica, la cui potenza scenica e musicale ha attraversato il tempo con la forza di un urlo antico e moderno insieme.
Ad aprire il sipario su questa nuova produzione, venerdì 9 maggio alle 18:00, sarà un incontro introduttivo all’ascolto, curato con la consueta competenza dall’associazione amici del teatro Massimo. Protagonista della conferenza, ospitata nella sala ONU del teatro, sarà la musicologa Ilaria Grippaudo, figura di riferimento nel panorama della divulgazione musicale. La Grippaudo guiderà il pubblico in un percorso di avvicinamento all’opera, decodificandone i simboli, le soluzioni armoniche e le scelte drammaturgiche che fanno di Salome una delle pagine più sconvolgenti e moderne del Novecento musicale.
Un’opera scandalosa e sublime al tempo stesso
La partitura dell’opera, intensa e fortemente cromatica, avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera quasi oppressiva, restituendo con straordinaria efficacia la tensione emotiva e la decadenza morale che permeano l’intero dramma. Dal 20 al 27 maggio, l’opera torna a vivere sul palcoscenico del teatro Massimo con un allestimento di respiro internazionale firmato dalla Irish National Opera.
La regia, affidata a Bruno Ravella, si preannuncia come sobria ed intensa, capace di esaltare le ambiguità del libretto e la ricchezza evocativa della partitura senza indulgere in sovrastrutture decorative. A firmare l’impianto scenico ed i costumi è Leslie Travers, mentre i movimenti coreografici sono curati da Liz Roche nel disegno di luci di Malcom Rippeth, un team creativo di altissimo profilo che coniuga rigore tecnico e una spiccata vocazione estetica.
Una compagnia di talento per una sfida vocale estrema
Sul podio dell’orchestra del teatro salirà il maestro Gaetano d’Espinosa, direttore dal gesto raffinato e analitico che, già in passato, ha dimostrato di saper affrontare con lucidità e passione partiture complesse come quella di Strauss. A dare voce al ruolo-titolo sarà il soprano Astrid Kessler, artista di caratura internazionale, chiamata a interpretare una Salome intensa e tragica. Accanto a lei, il tenore Charles Workman (Erode), la mezzosoprano Anna Maria Chiuri (Erodiade), il baritono Tommi Hakala (Jochanaan) ed il tenore Ewandro Stenzowski (Narraboth), completano un cast vocale di assoluto livello.
Una sfida culturale per Palermo
La scelta di riportare in scena Salome non è solo un’operazione artistica, ma un atto di coraggio culturale. In un’epoca che tende a semplificare le narrazioni e ad attenuare i contrasti, l’opera di Strauss ci obbliga a confrontarci con il perturbante, con l’eccesso, con la vertigine del desiderio e del rifiuto.