MESSINA – Ironia, sentimento ed una corale energia vibrante animano “Tanto amore tanta stizza”, lo spettacolo teatrale ispirato all’opera shakespeariana Molto rumore per nulla, che andrà in scena il prossimo 22 maggio alle 20 sul palcoscenico del teatro Vittorio Emanuele. A presentarla è la compagnia Volerevolare, esempio virtuoso di teatro inclusivo, che unisce attori normodotati ed interpreti con disabilità in un’esperienza collettiva fondata sulla forza espressiva, la coesione e l’amore per l’arte.
La commedia, adattata e diretta da Giovanna Manetto, si presenta come un brillante gioco di specchi tra amore e fraintendimenti, in cui gli archetipi shakespeariani vengono riletti con modernità e leggerezza, restituendo al pubblico una narrazione inedita, pensata per valorizzare ogni singolo componente del cast.
Una Messina teatrale tra romanticismo ed equivoci
Ambientata a Messina, la pièce rievoca le atmosfere mediterranee della città dello Stretto, attraverso scenografie curate da Venera Di Blasi che ricreano angoli riconoscibili e simbolici della realtà urbana e culturale siciliana. L’ambientazione non costituisce una semplice cornice, ma diventa parte viva del racconto intrecciandosi con i personaggi rafforzandone l’identità.
Un cast numeroso e affiatato per una regia corale
A dare vita allo spettacolo, un ensemble di oltre trenta interpreti, guidati con sensibilità e rigore dalla regista Manetto. Tra loro, attori con disabilità di varia natura che, affiancati da colleghi professionisti e amatoriali, costruiscono insieme una narrazione inclusiva, emozionante e coinvolgente. Sul palco anche la partecipazione speciale di Lillo Sanfilippo e Rita Natoli, volti noti del teatro messinese.
I costumi, affidati alla cura di Marilena Pantò, Giusy Gugliandolo, Giusy Reale Ruffino e Augustina Repici, completano la messa in scena con un tocco di colore e suggestione, mentre il supporto tecnico e creativo è assicurato dalla direzione di scena di Gabriella Raffa, dall’aiuto regia di Federica Giglia e dalle fotografie di Domenick Giliberto.
Teatro come inclusione, un modello da condividere
La compagnia Volerevolare si conferma realtà d’eccellenza nel panorama del teatro sociale e partecipato, portando avanti con coerenza un’idea di palcoscenico come luogo di dialogo, crescita e integrazione. Attraverso un processo artistico fondato sull’ascolto reciproco, l’espressività personale e la valorizzazione delle differenze, lo spettacolo si fa anche strumento educativo e culturale in grado di sensibilizzare e creare legami autentici con il pubblico.