TAORMINA – I consiglieri comunali del gruppo “Rinascimento Taormina”, Luca Manuli e Nunzio Corvaia, hanno presentato una segnalazione formale alla Procura della Repubblica di Messina, alla Procura regionale della Corte dei Conti e all’assessorato regionale delle Autonomie locali. Al centro della denuncia, inviata martedì scorso, vi è la recente decisione dell’amministrazione comunale di costituire tre nuove società partecipate: Taormina Social City, Patrimonio Taormina e Fondazione Taormina.
Secondo i due esponenti dell’opposizione, l’operazione presenta “profili problematici sotto il profilo economico, amministrativo e normativo” e non sarebbe supportata da una documentazione adeguata. “Le deliberazioni approvate – scrivono – non sono accompagnate da un’analisi puntuale dei costi e dei benefici, né da valutazioni di rischio o confronti con modalità gestionali alternative”.
Manuli e Corvaia sottolineano che la posizione critica era già stata espressa pubblicamente durante le commissioni consiliari e nel corso delle sedute del Consiglio comunale, ma senza ricevere risposte esaustive. “In un Comune da poco uscito dal dissesto – aggiungono – e con una macchina amministrativa ridotta, questa scelta appare non solo imprudente, ma potenzialmente dannosa”.
Il rischio, secondo i firmatari della segnalazione, è quello di “compromettere la trasparenza, aggravare il lavoro degli uffici e determinare costi indiretti non giustificati”, in assenza di un beneficio tangibile per l’ente.
Con questa iniziativa, concludono, si intende esercitare un controllo attivo e responsabile sull’azione amministrativa, “affinché venga sempre garantita la tutela dell’interesse pubblico, il rispetto dei principi di trasparenza, economicità e legalità, e un uso oculato delle risorse collettive”.