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Camaro San Paolo tra rinascita e abbandono. Il parco splende, l’anfiteatro resta incompiuto

La struttura segnata dal degrado e dai rischi per la sicurezza. Un’urgenza sociale prima che urbanistica

MESSINA – Incastonato tra le colline di Camaro San Paolo, il parco urbano, inaugurato il 1° luglio 2024, si presenta come un’oasi di verde, testimonianza tangibile del risanamento e della rinascita di un’area a lungo segnata dal degrado. Ma proprio accanto a quell’angolo restituito alla città, giace l’altro volto della stessa medaglia, un anfiteatro incompleto, segnato dall’abbandono e dalla ruggine del tempo, che rischia di trasformare il sogno incompiuto, in pericolo.

È proprio su questa contraddizione che il gruppo consiliare di fratelli d’Italia ha deciso di alzare la voce, traducendo il disagio della comunità in un’istanza formale. Il capogruppo FdI Libero Gioveni, il coordinatore circoscrizionale Paolo Messina ed il presidente della terza municipalità Alessandro Cacciotto, hanno indirizzato una richiesta al sub commissario al Risanamento, l’ ingegnere Santi Trovato, per sollecitare la progettazione definitiva e l’avvio della gara per la ripresa dei lavori dell’anfiteatro di Camaro San Paolo.

Camaro San Paolo a metà tra il verde del parco e l’abbandono dell’anfiteatro

Il parco urbano, sorto al posto delle storiche baracche demolite nel novembre 2003, rappresenta uno degli esempi più riusciti di riqualificazione urbana messinese. E proprio il suo successo, oggi intitolato all’indimenticato Mons. Giuseppe Malgioglio, primo parroco della comunità, rende ancora più evidente il contrasto con il vicino anfiteatro, un’opera incompiuta che deturpa l’insieme e vanifica, in parte, gli sforzi finora compiuti.

I tre esponenti di FdI sottolineano come l’ex sub commissario Marcello Scurria avesse già manifestato l’intenzione di rimettere mano al progetto dell’anfiteatro, inserendolo in un più ampio piano di valorizzazione urbana. Tuttavia, a quasi un anno dall’inaugurazione del parco, i lavori sono ancora fermi ed il tempo passato rischia di far precipitare la struttura in uno stato di degrado irreversibile.

Un’urgenza sociale prima che urbanistica

Oltre al danno estetico e urbanistico, c’è un tema di sicurezza che non può essere ignorato, l’anfiteatro incompleto, frequentato inavvertitamente da giovanissimi attratti dagli spazi aperti del parco, potrebbe costituire un pericolo serio. “Non possiamo restare indifferenti all’immobilismo che regna su questa opera, – affermano Gioveni, Messina e Cacciotto – dovrebbe rappresentare il naturale completamento di un progetto di rigenerazione urbana.”

Proprio in quest’ottica, la loro richiesta non è solo un appello tecnico-amministrativo, ma un invito a concludere un percorso che affonda le radici nel cuore identitario di Camaro San Paolo. Un’opera, quella dell’anfiteatro, che nelle intenzioni dei promotori potrebbe diventare un luogo di incontro, cultura e aggregazione per la comunità parrocchiale e per l’intero quartiere, contribuendo a consolidare il senso di appartenenza e la vitalità di una zona in trasformazione.