Quando la realtà sembra deviare appena dal suo corso abituale, quel piccolo scarto può bastare a generare un intero universo alternativo. È questo il cuore narrativo di 1Q84, monumentale trilogia dell’autore giapponese Haruki Murakami considerata una delle opere più emblematiche della narrativa giapponese contemporanea pubblicata tra il 2009 e il 2010.
Nella nuova puntata de Il libro in vetrina, la rubrica settimanale di RadioTaormina Tv curata con Fabio Raspa e Cartolibrando, entriamo nell’universo presentato dall’autore Murakami, composto da un intreccio di vite parallele, amori perduti e mondi che scivolano l’uno dentro l’altro con ipnotica naturalezza.
Un titolo che contiene un enigma
Il titolo 1Q84 racchiude al suo interno un raffinato gioco di parole, composto dalla lettera “Q”, associata alla parola inglese Question, simbolo di dubbio e incertezza, ma che foneticamente richiama anche la pronuncia omonima del numero 9 in giapponese (“kyū”), suggerendo così un 1984 alternativo, distorto e parallelo. L’opera al contempo, omaggia chiaramente il celebre romanzo distopico di George Orwell, senza perà limitarsi a replicarne la visione totalitaria.
Quella che ci fornice Murakami è una interpretazione più sottile e insinuante, meno dichiaratamente oppressiva ma altrettanto perturbante. Un onnipresente Grande Fratello di una realtà che sembra ordinaria, ma che a poco a poco svela fessure surreali, quasi inquietanti che prendono forma negli elementi fantasiosi scelti dall’autore, come la presenza di due lune nel cielo o lo svolgimento di eventi inspiegabili che sfuggono alla razionalità ed al controllo umano.
Due protagonisti e un filo invisibile
I protagonisti sono Aomame e Tengo, due anime solitarie e ferite che vivono ai margini della società. Lei, un’istruttrice di fitness con un passato da sicaria, lui un insegnante di matematica e scrittore mancato. Ad unirli è un legame invisibile, un ricordo d’infanzia che agisce come magnete narrativo per oltre mille pagine. Attraverso percorsi paralleli, ma destinati a incrociarsi, i due si muovono in una Tokyo trasfigurata, sospesa tra razionalità e mistero, dove il confine tra sogno e realtà si fa sempre più labile.
Stili e ossessioni, il tratto murakamiano
Murakami scrive come se stesse tessendo un arazzo minuzioso, con uno suo stile fatto di ripetizioni, silenzi e descrizioni minuziose, come quella di una cena preparata in solitudine, di un disco jazz ascoltato a metà volume o la luce filtrata da una tenda. Sono questi gli elementi distintivi del tratto murakamiano ed al contempo i dettagli quotidiani che rendono 1Q84 così potente, ancorando l’irreale al vissuto e l’inverosimile al concreto, portando il lettore a trovare una narrazione capace di rispecchiare le inquietudini del presente con profondità e poesia nella speranza che, anche in un mondo spezzato, ci si possa ancora ritrovare.